DAL PRESIDENTE DEL GAL LOCRIDE, PASQUALE BRIZZI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LOCRI – Non ci aspettavamo certo dall’Assessore Trematerra risposte positive per il territorio della Locride. È da molti mesi, infatti, che stiamo denunciando il boicottaggio e la parzialità del Dipartimento Regionale Agricoltura sulla questione del Gal Locride. Così come eravamo ben consapevoli che aver scoperchiato la pentola della gestione allegra ed illegittima in seno al Gal – ad opera dei precedenti amministratori – ci avrebbe esposti ad attacchi strumentali ed interessati.
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Pensavamo però che la strada della legalità e della trasparenza da noi intrapresa, senza se e senza ma, potesse essere la chiave di volta per richiamare la Regione Calabria alle sue responsabilità. Pensavamo che aver portato alla luce le numerose illegalità perpetrate ed averle formalmente denunciate alle autorità giudiziarie competenti potesse costituire uno stimolo ed una sollecitazione nei riguardi della Regione a fare di più. A fare molto di più, atteso che dal 2010 sino al nostro insediamento avvenuto a maggio 2013 l’Assessorato retto politicamente da Trematerra aveva praticamente omesso forme di controllo e vigilanza sul Gal, interloquendo per anni addirittura con chi ostentava la carica di Direttore Generale senza nessun valido provvedimento di nomina. Non pretendevamo dall’Assessore Trematerra i ringraziamenti per aver messo in evidenza, tra l’altro, omissioni ed errori del suo Dipartimento, ma nemmeno “bastonate” per aver fatto il nostro dovere di cittadini ed amministratori denunciando le illegalità. Nella giornata in cui protestano a Catanzaro migliaia di operai forestali per rivendicare le spettanze non pagate da Trematerra, l’Assessore annuncia di essere pronto a “violentare” il territorio con l’avocazione a sé della competenza a pubblicare i bandi. Quegli stessi bandi da noi inviati al suo Dipartimento a gennaio e che giacciono nei suoi cassetti, pertanto, da sette mesi, in attesa di ricevere i relativi pareri di coerenza programmatica, al fine di essere pubblicati. Non sappiamo a cosa si riferisce Trematerra. Probabilmente non lo sa nemmeno lui, visto che con apprezzabile onestà intellettuale ci ha sempre detto che lui fa il medico di professione e non capisce di cose tecniche. Restiamo in attesa, quindi, di leggere, se e quando ci saranno notificati, i relativi provvedimenti amministrativi “confezionati” dai funzionari del Dipartimento. Cosi come siamo molto curiosi di capire se i pseudo motivi ostativi alla pubblicazione sino ad ora frapposti, si siano improvvisamente volatilizzati. Se l’intendimento regionale era questo, perché aspettare tutto questo tempo? Perché prenderci in giro attraverso la storiella della sostituzione delle polizze fideiussorie – riguardanti, peraltro, “Misure di finanziamento” non afferenti a quelle dei predetti bandi? Perché infatti Trematerra, da oltre un anno, pretende da noi la sostituzione di polizze fideiussorie che sono invece pienamente valide ed efficaci? A quale privato gioverebbe questa eventuale e non dovuta sostituzione? L’Assessore regionale all’Agricoltura dovrebbe mostrare maggiore prudenza ed equilibrio. Dovrebbe tenere nella giusta considerazione la presa di posizione di Sindaci, Organizzazioni professionali agricole, Imprenditori, Consiglieri regionali della sua maggioranza che, da ultimo, in una affollata conferenza stampa tenutasi sabato scorso a Locri, hanno unanimemente chiesto a gran voce rispetto e risposte per il territorio. Quel territorio, caro Assessore Trematerra, che noi continueremo a difendere in ogni sede. Non la vediamo dai giorni della competizione elettorale per le europee quando, a Caulonia, nel corso delle sue “visite” presso i Consorzi di Bonifica, ci chiese di abbandonare le intraprese forme democratiche di protesta perché una soluzione positiva era in dirittura d’arrivo. Una boutade elettorale questa che tuttavia le perdoniamo. Non le perdoniamo invece tutto il tempo perso, tutto il tempo trascorso invano che di contro poteva e doveva essere impiegato per supportare finanziariamente le aziende agricole del territorio e l’intero comparto. Di questo ne porterà in pieno la grave responsabilità politica.