R. & P.
L’idea di installare una funivia dal mare ai monti e viceversa è frequente oltre che ricorrente quando si parla di rivitalizzare le zone interne incrementando il turismo e creando lavoro. L’ingegnere Alessandro D’Armini non è solo un sostenitore del ponte sullo stretto di Messina ma ritiene un asso nella manica il bis con una funivia che colleghi la costa Viola calabrese con la sponda siciliana. “Gli estremi del tracciato sarebbero posti nei pressi dell’abitato di Granatari in Sicilia e di Piale in Calabria, inoltre sarebbe costituito da una grande campata centrale di attraversamento (lunga circa 3400 mt), sostenuta agli estremi da due sostegni, alti 335 mt circa quello sulla sponda sicula e 325 mt quello sulla sponda calabrese, e da due campate laterali che permettono il raggiungimento della cima dei sostegni (750 mt in Sicilia e 675 mt in Calabria”.
Insieme all’ingegnere Achille Bonini stilarono una brochure e presentarono una relazione nel 2003 durante un convegno internazionale di trasporti tenutosi ad Innsbruck davanti a 1500 esperti, sostiene “ottenendo consensi da parte di tutti… sarebbero sufficienti circa 47 milioni di euro per la sua costruzione e l’esercizio costerebbe meno di 1,2 milioni di euro l’anno. La funivia e il Ponte sullo Stretto diventerebbero simbolo nel mondo dell’intera area, generando un flusso di turismo che nel tempo porterebbe solamente benefici a Sicilia e Calabria. Basti solamente pensare al Ponte di Brooklyn a New York oppure al Golden Gate Bridge che unisce l’Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco, opere utili non solo dal punto di vista degli spostamenti, ma considerati appunto attrazioni per visitatori provenienti da ogni parte del mondo (commento del giornalista Rocco Fabio Musolino su Stretto Web.com).
C’è un modo per recuperare la Città Alta di Cosenza, per rivitalizzare la capitale della Calabria Citeriore? C’è un modo per rompere l’isolamento dell’Università della Calabria, per riaccendere l’utopia iniziale di collocare l’Università dentro la città? È un sogno pensare di connettere, rapidamente, la Città Alta di Cosenza con l’Università della Calabria? Qualcuno si domanderà come? La risposta è dell’architetto e urbanista Empio Malara <<Con una Funivia Urbana, cioè con un modo di viaggiare veloce ed ecologico – continua. Si deve realizzare un ponte aereo, sorvolando il traffico, per connettere la piazza XV marzo con l’asse dell’Università della Calabria. Il tempo di percorrenza del trasporto pubblico dalla principale piazza di Città Alta all’asse dell’Università non supererebbe i venti minuti. Realizzare questa Funivia Urbana significa adottare una nuova prospettiva urbanistica ed ambientale per Cosenza, una prospettiva simile a quella in corso di realizzazione a Goteborg, in Olanda, dove l’architetto van Berkel con quattro stazioni e sei alti piloni di sostegno collegherà, entro il 2021, in modo rapido le aree a nord del fiume Gota con la città antica.
Dal punto di vista turistico, la realizzazione della Funivia Urbana e il progressivo restauro del più integro centro storico della Calabria, darebbe una forte spinta alle attività turistiche ricettive e di ristoro, specialmente se le amministrazioni interessate riusciranno a candidare la Città Alta di Cosenza, seguendo l’esempio di Matera, come la prossima Capitale culturale d’Europa>>.
“Stiamo sdoganando anche Polsi – spiega Gullì commissario prefettizio che ha retto il comune di San Luca per molti anni (ndr)– dall’isolamento affinché sia solo un posto di fede, a dicembre presenteremo un mega progetto
OSSERVATORIO AMBIENTALE
Diritto per la Vita
www.facebook.com/Osservatoriodirittoperlavita
dirittoperlavita@gmail.com
dirittoperlavita@pec.it-progetto sia per la strada che per il Santuario”.
Il commissario non conferma ma all’AGI risulta che è in ballo un progetto per realizzare una cabinovia che da San Luca conduca al Santuario di Polsi, il primo luogo di pellegrinaggio della Calabria, situato nel cuore dell’Aspromonte, difficilmente raggiungibile via terra. Un sistema, quello allo studio, che permetterebbe di far spostare ben 8 mila persone in quattro ore, con ricadute facilmente immaginabili per l’economia locale, dove sorgerebbero attività commerciali, di ristorazione e di ospitalità.
GERACE RC – progetto per una cabinovia Funivia urbana. Iniziata da Funivie.org 23-03-2009
(Museo di Locri-Terme di Antonimina-Gerace)
Obiettivi di realizzazione: implementazione dell’accessibilità urbana.
Obiettivi specifici: realizzazione di un’opera di mobilità sostenibile per collegare e rafforzare l’interazione territoriale tra la Città di Locri, Le Terme di Antonimina e il centro storico del Comune di Gerace;
Anche la vicina Canolo lanciò l’idea di una cabinovia che permettesse ai turisti di raggiungere Canolo, magari per comprare il gustosissimo pane di Jermano, dal lungomare di Siderno e poi poter tornare sul lungomare a prendere il caffè.
Oggi giunge inaspettata la Funivia dei sogni: sull’Amendolea. Il progetto è cospicuo, la scheda CIS Calabria prevede una spesa di 40 milioni di euro e dovrebbe collegare Condofuri con Roccaforte del Greco. Potremmo abusare col termine maremonti, non lo facciamo, diremo che questa amenità merita qualcosa di più. L’ideatore, o gli ideatori, hanno coscienza di quel che significa un’opera del genere a livello di impatto ambientale? Ma il risparmio di tempo è il piatto forte di questa idea: dicono i eco-progettisti che da Condofuri marina a Roccaforte del Greco in auto si impiegano 45 minuti, in autobus circa un’ora invece con la loro idea in 16 minuti si arriva. 45 meno 16 uguale 29. Ventinove minuti risparmiati per una spesa di 40 milioni di euro, ogni minuto risparmiato costerebbe 1.379.310,34.
Effettivamente un vero affare. Otto le cabine di cui sarebbe dotata la funivia con una capacità di 20 passeggeri di cui 10 seduti ( ma per 16 minuti possono anche stare in piedi e godersi il panorama!) quindi a pieno carico potrebbe trasportare 160 persone per cui con tre viaggi si può trasferire tutta la popolazione di Roccaforte, che al 2017 contava 457 abitanti, alla marina. Invece con 32 viaggi si possono trasferire tutti gli abitanti di Condofuri, che al 2017 erano 5.121, a Roccaforte. Sempre che gli abitanti abbiano qualcosa da fare nei due luoghi dello scambio.
I costi di esercizio? Questo sarebbe il vero calcolo da effettuare. Forse sarebbe meglio chiederlo ai gestori della funivia del Mottarone che per farcela risparmiavano anche sui freni ma non sulle vite umane.
Arturo Rocca