di Redazione
CAULONIA – Qualche delucidazione tecnica in più sulle cause che avrebbero determinato l’inquinamento del mare che bagna la spiaggia di Caulonia, e il solito carico di polemiche tra le opposte fazioni in Consiglio. È quanto è scaturito al termine della riunione tenutasi nella tarda mattinata di oggi al palazzo municipale e convocata dal sindaco Ninni Riccio.
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Presente anche il sindaco di Roccella Giovanni Certomà, che insieme al suo omologo cauloniese ha cercato di mettere una pietra sopra le polemiche dei giorni scorsi, a proposito delle tracce di liquami che hanno destato l’allarme ambientale nei giorni scorsi, Riccio ha detto che “la situazione è sotto controllo e non è mai stato necessario imporre il divieto di balneazione”.
Diametralmente opposta la tesi del capogruppo di “Spazio Aperto-Pd” in consiglio comunale Attilio Tucci che ha detto che “fino a maggio le fogne si sono riversate al mare e non è più tempo di bugie. I problemi vanno risolti, non come ha fatto il sindaco che non è stato in grado di farlo”.
Le delucidazioni tecniche sono state fornite dall’amministratore unico della Jonica Multiservizi Albino Fragomeni che ha spiegato che “si è trattato di episodi isolati risolti in un giorno, e non c’è alcun rischio per la salute pubblica”. In particolare, Fragomeni ha spiegato che “La prima avaria a una delle tre pompe di sollevamento risale al mese di ottobre, anche se il guasto più significativo è senza dubbio quello dello scorso 2 luglio all’impianto di sollevamento sito nel comune di Caulonia, che non è riuscito a contenere i 1800 metri cubi che sono finiti in mare”.
Prima della conclusione di quest’incontro che si può definire “interlocutorio”, l’assessore al ramo Antonio Cavallo si è detto pronto alle dimissioni qualora fossero accertate eventuali responsabilità dell’amministrazione comunale sulla vicenda.