R. & P.
Monte Scifo con i suoi 600 metri circa è il promontorio più alto del comprensorio della Locride, si trova nel comune di Mammola ed è la porta di accesso a Nord Est del Parco Nazionale d’Aspromonte. Per la sua felice posizione geografica rappresenta il balcone della Locride da cui si possono godere scorci panoramici mozzafiato sia verso la montagna sia verso il mare con lo sguardo che spazia dall’Aspromonte a nord ovest, la vallata del Torbido a nord e la gran parte della costa ionica della Locride a sud est. Il suo nome secondo alcune fonti deriverebbe dalla forma del recipiente di legno dove venivano un tempo pelati i maiali prima della macellazione, secondo altre invece “Scifo” proviene dall’ebraico e significa “nudo”, cioè senza vegetazione. Si presenta alto e lungo con le sembianze di una grande balena di colore tufaceo con una chioma di verdissimi abeti a nord, di recente impianto. In cima alla montagna furono rinvenuti importanti reperti archeologici, monete, armi, e cocci di vasellame d’argilla, che testimoniano l’esistenza in loco di un villaggio indigeno dell’età del ferro (XI-VII sec a.C.). Osservato dal mare monte Scifo e le due colline sul lato sinistro assomigliano a tre piramidi dell’antico Egitto.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
L’escursione proposta permette di esplorare questa bellissima montagna nelle sue varie sfaccettature: il lato sud interessato dagli incendi della scorsa estate i cui effetti sono in parte ricoperti dal verde dei prati che fanno da cornice agli arbusti inceneriti dalle fiamme; le bianche cime di materiale tufaceo con lo sguardo panoramico a 360°; le fiancate caratterizzate da ampi strati di arenaria che con le scenografiche scanalature modellate nel tempo dagli agenti atmosferici mostrano la successione delle varie ere geologiche dei milioni anni di vita di questo territorio.
Da Mammola si prosegue in auto e si prende la strada che porta all’imbocco della superstrada ionio-tirreno in direzione Rosarno, prima della rampa di accesso alla superstrada si svolta a sinistra e si attraversa il primo ponte sul fiume Torbido e dopo circa 1,5 Km un secondo ponte sulla fiumara Zarapotamo, si prosegue verso la collina per circa 3 Km fino ad intercettare la strada delle frazioni (che percorre il periplo della montagna), la si percorre per qualche centinaia di metri in direzione sud e si arriva alla frazione Acone, luogo del 2° raduno. Si parcheggiano le auto, si imbocca il sentiero a sinistra, la cosiddetta pista Tripitita in direzione Monte Scifo, dopo circa 2Km si arriva al Puntone Zampuni e continuando con qualche tornante in lieve salita e siamo al Serro Guardia.
Da qui inizia il sentiero che ci porta alle Tre Piramide di Monte Scifo il primo passo viene chiamato dalla gente del posto (La vallata di Capuzzia), si prosegue lungo il crinale e siamo alla seconda valle chiamata (La Timpa di Laj), ancora qualche breve sale e scende e siamo alla Terza Valle (I Piani di Miglia) ancora breve tratto pianeggiante e siamo al punto panoramico (Cimaie). Da cui si può ammirare il panorama della Locride. Si lascia Monte Scifo e si prosegue in direzione del serbatoio dell’acqua e il borgo di Aspalmo da dove si può ammirare la parete sud est del monte con le sue caratteristiche stratificazioni. Si prosegue lungo la strada di Chiavanda e tornando indietro si riprende la pista Tripitita fino a raggiungere il luogo di partenza. La zona è caratterizzata da una vegetazione tipica mediterranea con specie arbustive e arboree di medie dimensioni a cui si aggiungono uliveti di piccole e medie dimensioni, alberi da frutto e pochi vigneti.