di Gianluca Albanese
SIDERNO – Dopo l’incontro a Roma tra i leader nazionali di Cgil, Cisl e Uil e il Presidente della Giunta Regionale calabrese Roberto Occhiuto, si respira un clima di moderato ottimismo negli ambienti della cittadinanza attiva locridea che da tempo spingono per un ammodernamento e completamento della strada statale 106.
Proprio la grande arteria che collega Reggio Calabria a Taranto è stata al centro dei colloqui romani di giovedì 21 e gli stessi segretari generali dei sindacati confederali hanno dimostrato di aver saputo cogliere l’invito dei loro omologhi regionali e dello stesso Partito Democratico, nella cui agorà di un paio di settimane orsono si era posta l’esigenza di sfruttare l’occasione dell’incontro tra Occhiuto e Landini, Sbarra e Bombardieri per fare cominciare quella che gli assertori della necessità di una strada più moderna e funzionale chiamano la “fase 2”. Si tratta del momento in cui la questione Statale 106 si sposta dal dibattito regionale a quello nazionale, dal quale (evidentemente e per come confermato da due sottosegretari del Governo Draghi) era assente.
E se i leader di Cgil-Cisl-Uil stanno dando seguito agli impegni presi nell’incontro che ebbe luogo lo scorso 26 luglio a Siderno, nel quale fu chiesta loro maggiore attenzione per la Locride e il Sud in generale, sul tema di una Statale 106 da ammodernare e completare si registra una coralità e una comunione d’intenti che è raro cogliere a queste latitudini: i sindacati, il Presidente, la Giunta e il Consiglio regionale, il Partito Democratico e gli stessi sindaci della fascia ionica stanno remando tutti nella stessa direzione.
L’impressione è che sull’onda dell’approdo della questione sui tavoli romani debba rimanere costante e incisiva la spinta dal basso. In altri termini, il lavoro appena iniziato lo scorso febbraio con un’assemblea dell’Associazione dei Comuni della Locride sul tema dovrà essere proseguito, secondo più voci del mondo delle associazioni (a partire dallo stesso Corsecom che ebbe un ruolo determinante nel promuovere l’iniziativa) coinvolgendo in un confronto comune (magari proprio con un’assemblea congiunta) tutti i sindaci delle altre aree interessate dal percorso: dalla Grecanica che è la più a Sud, fino allo Ionio cosentino, passando per Soveratese e Crotonese.
Sia perché sarebbe impensabile affidare ulteriori deleghe in bianco solo a soggetti sovracomunali e sia perché quasi ovunque deve iniziare una seria fase di progettazione, nella quale i sindaci dovranno e potranno avere un ruolo determinante, in quanto profondi conoscitori dei territori che amministrano.
È la precondizione essenziale per stimolare Anas e Governo nazionale affinché possano inserire l’ammodernamento della 106 tra le opere prioritarie e strategiche del Paese.