R. & P.
IL VIAGGIO
Il mio viaggio cominciò in una calda domenica di Settembre nel lontano 1991. Io studente liceale non ancora diciottenne, mi trovavo in gita a Firenze. Quella domenica speciale, rimasta indelebile, partì presto. Sveglia insolita alle ore 9, una veloce colazione e a metà mattinata, insieme ad un compagno piombammo allo stadio “Artemio Franchi” a Campo di Marte. Lì ad aspettarci, vi era un caro amico di famiglia, trasferitosi di stanza per lavoro proprio nel noto quartiere fiorentino. Visibilmente emozionati entrambi, ci rivedemmo dopo diverso tempo.
Mi chiese della nostra amata Calabria e di tutto quello che due amici si domandano seduti comodamente davanti ad un caffè. Alla fine, dopo un abbraccio affettuoso, mi consegnò una busta con dentro un biglietto. Lo stesso recava “…15.09.1991 –Tribuna Laterale-FIORENTINA-FOGGIA”. Ebbene si…il mio viaggio cominciò proprio quel giorno…per la prima volta avrei messo piede allo Stadio Artemio Franchi…e per la prima volta visto con i miei occhi Zdenek Zeman…. il maestro boemo nipote di Cestimìr Vycpalek…e la sua banda di ragazzi terribili ribattezzata ZemanLandia o Foggia dei Miracoli. Il Suo calcio in quegli anni stava già spopolando, un calcio che offriva qualcosa di nuovo e diverso alla gente.
Era il Foggia del Boemo, del fido DS Peppino Pavone e del compianto presidentissimo Don Pasquale Casillo il “Re del Grano”. Squadra che era approdata da neopromossa nella massima serie….del tridente Rambaudi Baiano Signori…e dei tre stranieri Petrescu Shalimov Kolivanov. Secondo il dogma del mister, organizzatissima e capace di far passare domeniche infernali e sudori freddi a squadroni del Nord Italia costati fior di miliardi. Presi posto in tribuna e alle 13.50 dal tunnel sotto la Fiesole vidi sbucare i diavoli del sud, cosi come soprannominati, per il consueto riscalmento e subito dopo Lui, tra il tripudio di tantissimi foggiani.
Rimasi colpito dall’intensità e dall’applicazione dei calciatori alle dritte del Mister e del Suo Staff in fase di riscaldamento. Il Foggia, costruito dal Duo, era sotto i miei occhi di spettatore attento ed emozionato, con il Maestro che Li sollecitava e che laconicamente suonava la carica. Mi sedusse subito la prima mezz’ora di gara. Corsa, idee, tecnica,ritmo, … cucite su un telaio tattico 4.3.3 a Sua immagine e somiglianza.
Il portiere Mancini, passato troppo presto a miglior vita, agiva da ultimo uomo “aggiunto” spesso lontano dai pali, difesa a 50 metri allineata e sincronizzata in maniera maniacale e pronta a far scattare la trappola del fuorigioco; un play davanti ai centrali quale organizzatore di gioco e due cursori o interni di tantissima corsa, pressing e intensità; prima punta sempre incontro al portatore e due esterni pronti all’incrocio, ai tagli alle spalle degli avversari con attacco sistematico dello spazio. Diagonali, terziglie e calcio in verticale a velocità supersonica secondo il vangelo laico del Suo Mentore. Viola avanti con Faccenda… pareggio pugliese con Petrescu. Ribaltò il risultato il terzino mancino di Zeman Codispoti, calabrese di Catanzaro, con un velenoso diagonale.
Delirio Foggia, una squadra che arrivava dai cadetti ed esprimeva un calcio straordinario. Rimasi “calcisticamente” folgorato a fine gara…,quel giorno mutò il mio animus di intendere e vedere il calcio. Un calcio meritocratico, pulito, al di fuori di inciuci e farmacie, il calcio di David contro Golia oserei dire e di chi lo ha sommessamente insegnato ad intere generazioni di calciatori, con un bagaglio di eccelse competenze.
Rimasi estasiato a tal punto, che per me quel viaggio e quella domenica rappresentarono la carezza della mia passione calcistica e la vera ammirazione al Maestro. Con un viatico “metafisico“ verso il Suo credo che, tutt’oggi, custodisco ancora gelosamente. Hanno provato ad infangarlo, a vessarlo, a nascondere lui e le sue proverbiali idee di uomo perbene e fine conoscitore di calcio su scala planetaria, ma non ci sono riusciti e non ci riusciranno mai… perché esisteranno libri e giornali, a passare di mano in mano tra le nuove generazioni e tramandare la Sua storia.
Perché quel viaggio di trent’anni orsono…riprenderà Domenica 3 Aprile 2022 con direzione questa volta Vibo Valentia stadio “L.Razza”, con un altro amico ed un biglietto diverso -VIBONESE-FOGGIA serie C- …,qualche capello bianco…e trenta lunghi anni alle spalle, ma la stessa emozione che mi ha accompagnato e mi accompagnerà per sempre…di poter stringere la mano per la prima volta in vita mia ad un Uomo Onesto ed assoluto Maestro di Calcio.
LOCRI, 30.3.2022 – AVV. PEPPE CARUSETTA