di Gianluca Albanese
SIDERNO – “Il Mezzogiorno va guardato e letto in chiave comunitaria”. È uno dei passaggi fondamentali del saggio “Un Sud diverso e migliore” (Rubbettino editore Soveria Mannelli, 2021) di Nicola Irto, presentato venerdì pomeriggio nella sala delle adunanze del Comune di Siderno.
Davanti a una folta platea, il consigliere regionale e segretario del Pd Calabria ha risposto per un’ora e mezza alle domande di moderatore e pubblico, mostrando la sua visione politica destinata a un’Italia meridionale che guarda all’Europa e che dell’Europa rappresenta la porta verso il Mediterraneo, lungo il nuovo asse verticale socioeconomico e politico che rappresenta la principale via di sviluppo verso il futuro.
Ha aperto i lavori il presidente del consiglio comunale di Siderno Alessandro Archinà, seguito dalla sindaca Mariateresa Fragomeni e dal suo vice Salvatore Pellegrino. Quindi, è stata la volta del dirigente regionale del Pd Giorgio Ruso, mentre la segretaria del circolo cittadino del democrat Giusy Massara si è seduta al tavolo di presidenza in rappresentanza di tutti i dirigenti e militanti del Pd presenti.
Superamento delle logiche assistenziali e valorizzazione delle professionalità presenti nella nostra terra, al fine di frenare la fuga di cervelli verso l’estero e il Nord Italia. È l’Irto-pensiero, arricchito dall’esperienza maturata nella conferenza dei presidenti dei consigli regionali europei che, per sua stessa ammissione, gli ha fatto conoscere un mondo nuovo, permettendogli un confronto proficuo con chi proviene da regioni molti diverse dalla nostra.
Pur rimanendo critico sullo stato di salute del regionalismo italiano, il segretario del Pd Calabria ha indicato nell’argine al regionalismo differenziato che privilegia le regioni del Nord una priorità dell’azione politica del suo partito “purché – ha spiegato – non ci si perda in nuovi protagonismi come sembrano emergere dal presidente della Regione Campania De Luca, ma si ragioni in maniera congiunta e in linea con quel nuovo umanesimo che costituisce la risposta europea al mondo che cambia”.
Non sono mancati i passaggi sull’educazione alla legalità e sulla valorizzazione delle risorse culturali del nostro territorio, prima della sintesi che rappresenta una sorta di manifesto politico, sviluppato all’interno delle pagine del libro. “L’Italia – ha scritto e ribadito Irto – necessita di una visione strategica, non di molti progetti. Ne servono pochi – ha concluso – e realizzabili in tempi normali”.