di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il sindacato Slai Cobas rimpiange la disponibilità al dialogo e alla stipula di accordi a suo tempo manifestata dalla Commissione Straordinaria in carica fino allo scorso mese di ottobre e proclama lo stato di agitazione dei propri tesserati, dipendenti del Comune di Siderno, a partire da ieri “in vista – si legge nella lettera a firma del coordinatore per gli enti locali Antonio Giovanni Fazzolari e del coordinatore provinciale Nazzareno Piperno – della successiva proclamazione dello sciopero nelle forme e nei modi di legge”.
Tra le criticità riscontrate dalla sigla sindacale, alcune carenze riguardanti il personale tecnico dell’ente, come “mancata consegna dei buoni pasto da corrispondere con cadenza mensile, fermi invece al mese di febbraio 2022; mancato pagamento di diversi istituti economici previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro (quali reperibilità, produttività, ecc.) corrisposti solo fino al 2019/2020 e invece puntualmente liquidati quasi fino all’attualità per gli impiegati e le figure dirigenziali; mancata informazione sull’utilizzo del fondo per le risorse decentrare (a partire dal 2016); mancanza di servizi igienici adeguati e di acqua potabile sul luogo di lavoro; mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale per la stagione estiva (solo parzialmente forniti per la stagione invernale); mancata manutenzione del parco automezzi” che “nonostante le precedenti denunce” verserebbero “in condizioni fatiscenti e pericolose per l’incolumità dei lavoratori e della collettività”.
Nella comunicazione inviata al Comune di Siderno e alla Prefettura di Reggio Calabria lo Slai Cobas scrive che “quella dimostrata dall’Amministrazione di Siderno” “è solo una disponibilità formale che non ha mai portato a risultati concreti e che non si è mai tradotta in un confronto proficuo e costruttivo, a tutto beneficio delle relazioni sindacali e, soprattutto, delle legittime rivendicazioni dei lavoratori” aggiungendo che, rispetto all’allora Commissione Straordinaria “ha certo dimostrato meno intenzione e desiderio di andare incontro alle necessità dei lavoratori”.
Dunque, i leader dello Slai Cobas rimangono “in attesa delle convocazioni delle rappresentanze sindacali unitarie o, in alternativa, delle organizzazioni sindacali, per l’esame dei motivi della controversia e con riserva di proclamazione dello sciopero nelle forme e nei termini di legge”.
Una prospettiva, quest’ultima, che avrebbe indubbie ripercussioni negative, visto l’esiguo numero di addetti rispetto alla popolazione e l’ingente mole di lavoro da svolgere quotidianamente.