di Redazione
Lillo si chiamava , uno dei cani più buoni ed ubbidienti che la sottoscritta abbia mai conosciuto . Era un bellissimo ed elegante spinone che tutti conoscevano a Marina di Gioiosa, aveva scelto come sua famiglia quella di Francesca Gargiulo, titolare del Debora’s center che con amore non solo lo cibava ma lo portava a toelettare ed in inverno lo proteggeva per le sue passeggiate con il cappottino .
Forse era uno dei pochi cani presenti sul territorio provvisto di microchip e proprio per lui certo non era necessario per riconoscerlo.
Era il 10.03.20 e nessuno avrebbe mai potuto immaginare la fine della mascotte del centro ,lui, il cane elegante sul tappeto persiano .
Un bel giorno però non rientra . Si attivano le ricerche e si scopre il povero corpicino in un burrone, crivellato da proiettili. Una scena atroce, il corpo fu subito portato per la necroscopia del caso in clinica. Il colpevole identificato ed arrestato! Non era la prima volta che commetteva queste atrocità purtroppo. Ed era proprietario di cani lui stesso .
La denuncia venne presentata dai Carabinieri di Marina di Gioiosa ed io stessa accompagnai la mia amica ,stravolta ed in lacrime.
Il processo poi fu seguito dal bravissimo legale, avv. Aurora Loprete.
L’ imputato fu condannato con sentenza di primo grado presso il Tribunale di Locri ,confermata dalla Corte d’appello di Reggio Calabria.
Il ricorso in Corte di Cassazione fu rigettato e l’ uomo condannato definitivamente per i due seguenti capi d’imputazione: detenzione illegale di arma e uccisione di animale, quest’ultimo reato previsto e punito dall’articolo 544 bis del Codice penale, in via definitiva, a due anni e sei mesi di reclusione, al pagamento della multa di 7.333 euro e al risarcimento del danno in favore delle parti denuncianti e OIPA nazionale che si é costituita parte civile nel procedimento.
<< Noi di OIPA RC siamo vicini al dolore di questi tristi momento ma siamo troppo pochi , abbiamo bisogno di volontari sul territorio , in una zona ,la locride ad alto tasso di randagismo e delinquenza dove le istituzioni non sono presenti , dove non vi sono convenzioni con cliniche, dove sono continui gli abbandoni e dove non si sa dove poter portare queste povere anime Abba donate o ferite, visto che non ci sono né oasi cinofile né tantomeno feline >> il commento del responsabile OIPA RC , Andrea Marino, guardia ecozoofila.
<< Eri più umano degli umani, non un semplice cane Lillo. I tuoi grandi occhi così aperti quasi volessero parlarmi, Il tuo modo di accogliermi alzandoti sulle zampe posteriori per abbracciarmi, quel tuo buttarti per terra per ricevere i grattini sulla pancia e tante altre piccole cose, ti rendevano unico e speciale, non un semplice cane, Senza nessun motivo, non riesco a non pensarci, quell’ essere prima ha imbracciato il fucile, sparandoti, dopo con te agonizzante sulla strada ha deciso di finirti a colpi di badile, gettandoti in un burrone .Lillo mio caro e dolce amico, ti vorrò sempre bene, mi manchi>>
Le parole struggenti di Francesca , ma nessuno di noi che lo conoscevamo potrà mai accettare una morte così, quasi per gioco, senza guardare negli occhi di un esserino innocente che certamente ,senza capire , si chiede solo : perché ? Perché muoio così?
Marilene Bonavita
Addetta stampa OIPA RC