di Gianluca Albanese
SIDERNO – La polemica continua. Dopo la querelle in consiglio comunale di mercoledì mattina, col capogruppo di Siderno 2030 Domenico Sorace che ha stigmatizzato le parole del responsabile del settore “Lavori Pubblici” ingegner Alessandro Candido (che in aula ha dichiarato che è stata la Prefettura a sconsigliare vivamente al Comune il ricorso al project financing per il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione) è proprio il movimento di cui Sorace fa parte ad aver diffuso una nota in cui invoca il ritorno al primato della politica senza l’asserita “sudditanza” dell’amministrazione comunale nei confronti della stessa Prefettura.
“In dieci anni – scrive in una nota Siderno 2030 – Siderno è stata commissariata per sette anni e mezzo; vi risulta che nell’ultimo decennio gli affari della malavita nostrana abbiano subito ingenti perdite? Il fenomeno ‘ndranghetistico è diventato meno pervasivo? La verità – prosegue la nota – è che il ruolo assunto dalle prefetture negli ultimi decenni è stato ed è speculare a quello assunto dalla politica. A fronte di un grande indebolimento della Politica e con essa delle Istituzioni, le prefetture hanno via, via acquistato sempre più forza impositiva fino ad arrivare ai nostri giorni, dove a gestire e amministrare i comuni sono i prefetti con i loro sottoposti”.
Insomma, il movimento che ha candidato a sindaco Stefano Archinà va dritto al punto e, anzi, alza l’asticella quando scrive che “la politica o meglio ciò che di essa rimane ha bisogno del riconoscimento delle prefetture per ottenere il quale, non avendo né forza, né nel nostro caso le capacità, deve letteralmente sottoporsi totalmente al loro volere, fino al punto che, ogni decisione che spetterebbe all’organo politico-amministrativo eletto dai cittadini, deve passare al vaglio della prefettura, come di fatto avviene da anni in qualche comune vicino. Siamo – scrivono i dirigenti di “Siderno 2030” – per il rispetto vero delle regole, lo dimostrano le nostre storie, le nostre origini politiche, le nostre esperienze di vita, amministrative e politiche”.
Non manca un riferimento al travagliato inizio della consiliatura. “Al Prefetto di Reggio Calabria – continua la nota – avevamo chiesto più volte di conoscere le cause, il movente, gli esecutori e soprattutto i mandanti degli atti intimidatori posti in essere poche settimane dopo l’insediamento dell’attuale amministrazione. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Non accettiamo lezioni da nessuno, casomai possiamo darle, soprattutto sul rispetto delle regole!”.
Il comunicato si conclude con una replica al veemente intervento della sindaca Mariateresa Fragomeni in consiglio comunale, nel quale ha ricordato che il Comune viene da due scioglimenti consecutivi, condannando altresì alcune scelte fatte dagli amministratori passati.
“Se il centrodestra – recita la nota di Siderno 2030 – in passato ha votato legittimamente i project, come con disprezzo ricorda la sindaca, rammentiamo a quest’ultima che l’assessore con la delega più politica e pesante della sua giunta – il riferimento è a Pietro Sgarlato – era esponente di quel centrodestra… Il nostro auspicio – concludono – è che la Politica si riappropri di quella autorevolezza che le è propria”.