di Antonella Scabellone
REGGIO CALABRIA- Non si ferma la violenza sulle donne, ma sono sempre di più quelle che denunciano. Grazie alle nuova normativa che interviene in maniera severa sul preoccupante fenomeno sociale (c.d. legge sul femminicidio), inasprendo le pene e introducendo il principio della irrevocabilità della querela, e ai risultati ottenuti con gli interventi tempestivi delle forze dell’ordine, è aumentato, infatti, anche in Calabria, il numero delle le donne che si sono determinate a denunciare i reati di violenza subiti.
{loadposition articolointerno, rounded}
Delitti aberranti, che maturano quasi sempre all’interno delle mura domestiche, e non sempre per motivi sentimentali. Come quello del figlio quarantenne che malmena l’anziana madre. Una storia brutta, sgradevole da raccontare ed ascoltare, accaduta lo scorso 3 agosto a Reggio Calabria dove una donna è stata brutalmente aggredita dal proprio figlio 39enne per poi essere soccorsa da personale delle volanti di Polizia intervenuto su richiesta del Servizio “118” presso la sua abitazione di via Melacrinò.
L’uomo, che nell’immediatezza si era dato alla fuga, vedendosi rintracciato e bloccato dal personale delle Volanti, ha opposto resistenza ed ha procurato agli Agenti lesioni giudicate guaribili in gg. 15. L’energumeno è stato tratto in arresto per oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale ed è stato, altresì, deferito alla competente A.G. per lesioni aggravate nei confronti della madre.
Sempre a Reggio Calabria, ieri sera, dopo una complessa attività scaturita dalla denuncia di una straniera vittima di stalking, gli agenti di Polizia hanno eseguito un’ordinanza di divieto di avvicinamento ai luoghi nei confronti dell’ex marito, un 47enne originario della provincia reggina che, per oltre sei mesi, si era reso responsabile del reato di atti persecutori e lesioni personali verso il coniuge.
Due brutte storie che testimoniano come l’attenzione sul problema della violenza contro le donne rimane alta.