R. & P.
Il Ministero per la Transizione ecologica ha promosso i
due progetti presentati dalla Città Metropolitana destinati alla
forestazione urbana, periurbana ed extraurbana per un totale di 7,8
milioni di euro finanziati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e
resilienza.
Oggi
pomeriggio, presso la sala “Trisolini” di Palazzo Alvaro, l’Ente ha
incontrato i rappresentanti dei Consorzi di bonifica del tirreno, dello
jonio e del basso jonio reggino per iniziare a programmare gli
interventi che interesseranno i Comuni di Bagaladi, Cardeto, Gioiosa
Ionica, Melito Di Porto Salvo, Palmi, Antonimina, Canolo, Cittanova e
Reggio Calabria.
Al
tavolo di confronto erano presenti il consigliere metropolitano delegato
al coordinamento della Cabina di regia sul “Recovery Plan”, Domenico
Mantegna, il capo di gabinetto Francesco Dattola, il dirigente e la
funzionaria del settore Pianificazione e leggi speciali, Pietro Foti e
Sabrina Santagati, ed il funzionario del settore Tutela del territorio e
Ambiente, Antonino Siclari.
«L’attività
di piantumazione – è stato spiegato – sarà massiccia con la messa a
dimora di quasi 185 mila nuove piante che andranno necessariamente
salvaguardate in ogni fase della loro crescita e messe al riparo dai
rischi legati dal cospicuo numero di animali selvatici presenti nelle
aree interne dell’area metropolitana».
Di
fatto, dopo il riconoscimento da parte della Direzione generale
patrimonio naturalistico e mare del dicastero di via Colombo, può
entrare nel vivo il programma denominato “Riforest@MetroReggio”, diviso
in due sezioni.
«Infatti –
è stato rilevato – il lavoro dei dirigenti e dei tecnici di settore di
Palazzo Alvaro ha ottenuto il plauso del Governo ed è stato inserito fra
i 35 meritevoli di contributi previsti dal Pnrr, raccogliendo quasi il
10% del finanziamento complessivo. Un grande successo per la Città
Metropolitana che conferma la propria tendenza nel tutelare e rilanciare
le aree interne investendo su politiche “green” secondo l’impegno
profuso dell’amministrazione del sindaco Giuseppe Falcomatà, anche e
soprattutto dopo la terribile stagione degli incendi, drammatica per
intere porzioni del comprensorio».
«Più
alberi – è stato concluso – vuol dire maggiore contrasto alle alluvioni
ed all’inquinamento atmosferico, assorbimento di carbonio e mitigazione
degli effetti devastanti del cambiamento climatico».