di Gianluca Albanese
SIDERNO – Puntare al recupero degli uliveti abbandonati, sulla scorta del progetto presentato dall’associazione “Città dell’olio” lunedì scorso nella sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria. È quanto chiede Pietro Sergi, presidente dell’associazione culturale “Spiriti Liberi Calabresi” che, in premessa, ricorda che “gli uliveti, qui da noi, oltre alla loro naturale funzione di produzione del nostro ottimo olio, sono anche portatori di storia secolare tramandata dagli ulivi nella loro lunga vita”. Purtroppo, nel corso dei decenni “molti insediamenti rurali abbandonati per svariati motivi, come ad esempio l’alluvione del 1951 per quanto riguarda intere aree montane, hanno avuto come conseguenza, tra le altre, l’abbandono di intere piantagioni di ulivi. Al tempo d’oggi, queste coltivazioni – ha proseguito Sergi – vengono ignorate in quanto il recupero del raccolto risulta alquanto scomodo laddove non esistono strade sterrate o arterie interpoderali prive dei necessari interventi di manutenzione”.
Da qui la necessità di un recupero degli ulivi diffusi in tutto il territorio locrideo, specie nell’entroterra che, secondo Sergi “potrebbe integrare questa nuova sensibilità volta al recupero dei borghi e delle tradizioni ed incontrare la crescente richiesta che proviene da questo crescente turismo rurale. Per questo motivo – ha aggiunto – credo sarebbe importante che questo progetto prendesse piede e si sviluppasse con l’aiuto dell’Amministrazione Metropolitana e di altre associazioni operanti sul territorio regionale. Per concludere, dunque, oltre all’aspetto commerciale e qualitativo, non certo secondari, questo progetto di recupero degli uliveti abbandonati– ha scritto Sergi in una nota in cui offre la disponibilità della propria associazione ad affiancare questo progetto – avrebbe un valore aggiunto in quanto includerebbe il recupero di una cultura identitaria”.