LOCRI – E’ stata una conferenza stampa più che esaustiva e chiarificatrice sotto ogni punto di vista, quella tenutasi questo pomeriggio alle 16 dal centrodestra, nei locali di Calabriamatik. Un incontro finalizzato a fornire ulteriori dettagli, se non a riconoscere che, quanto riportato dall’ultima delibera della Corte dei Conti della Calabria, (numero 310 del 21 dicembre) non sarebbe perfettamente rispondente a ciò che è stato, fino a questo momento, l’operato dei Commissari per tentare di superare, seppur con estreme difficoltà, le criticità dell’Ente. Ma andiamo con ordine.
DELIBERA 310 DEL 21 DICEMBRE 2012
La delibera della Sezione Regionale di Controllo della Calabria parla chiaro: inadempimento dell’Ente delle misure correttive necessarie a ripristinare gli equilibri di bilancio, sussistenza delle condizioni problematiche dell’Ente tali da dichiarare il dissesto. Dunque, è evidente che per la Corte dei Conti la procedura di dissesto, risulterebbe molto piu “vantaggiosa” rispetto alla richiesta deliberata dalla dottoressa Crea, di mettere in atto un piano di riequilibrio finanziario decennale, attivando al contempo, tutte le procedure basilari per accedere al fondo di rotazione, per ristabilire finalmente gli equilibri strutturali del bilancio. Insomma, l’ultima delibera riporta esattamente (allo stato attuale), il medesimo quadro, ampiamente illustrato dalla relazione dell’ispettore Cervellini, ovvero «una gestione finanziaria con criticità sostanziali, squilibrata da un livello di spesa inconciliabile con le entrate correnti dell’Ente, aggravata dalla formazione di ingenti debiti fuori bilancio». Ma, allora (quello che alcuni lettori si sono chiesti), il dissesto ci sarà?
FRANCESCO MACRI’
«Il dissesto non ci sarà, è altamente improbabile». Parole dell’ex consigliere di minoranza Francesco Macrì, che ha avvalorato l’idea che in Comune esiste un apparato burocratico che non esegue correttamente il proprio lavoro, come nel caso della trasmissione di alcune delibere; pertanto ha invitato gli stessi Commissari a farlo.«E’ un fatto grave- ha detto- di trasparenza. Il nostro intento è portare il Comune ad un punto di ritorno, lavorare per il futuro, rendere Locri una città normale. Nella delibera, c’è scritto criticità non dissesto, criticità che non dipendono dalla nostra gestione, bensì da quelle precedenti».
ALFONSO PASSAFARO
«La parola dissesto- ha poi espresso Passafaro- è arrivata dopo 6-7 mesi di amministrazione Lombardo, non c’è stata nessuna volontà di capire cosa fare, nonostante noi, mediante la conoscenza in materia di bilancio di Raffaele Sainato, avessimo dimostrato di sapere come uscire dalla possibilità di dissesto, arrivando persino a sfidare la maggioranza. C’erano le condizioni per evitare l’ipotesi di dissesto e approvare il bilancio. Un bilancio non approvato non può essere attribuito a chi ha amministrato precedentemente, fare il dissesto per i cittadini equivarrebbe ad un fallimento dell’azienda; il bene della nostra città non rappresenta il futuro politico di chi vuole speculare su questo. Desidererei che l’ex maggioranza, si adoperasse affinchè non si arrivasse al dissesto, la Commissaria Crea ha scongiurato l’ipotesi del dissesto, Locri si salverà».
RAFFAELE SAINATO
L’ultimo intervento, (non per ordine di importanza) è stato quello di Raffaele Sainato, il quale ha delineato quello che è stato l’excursus rappresentato dalla delibera 310 a partire dalla delibera 48 fino alla trasmissione con nota fax della delibera numero 8 dell’11 dicembre 2012, con la quale il viceprefetto Crea ha deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Ma quello che non risulterebbe alla Sezione Regionale della Corte dei Conti, è l’approvazione del consuntivo 2011 e del bilancio di previsione 2012, ad opera dei Commissari, una nota dolente a cui Sainato replica doverosamente: «al Segretario Tresoldi, non è sfuggito di comunicare in data 6 novembre, la mancata approvazione del consuntivo 2011 e del bilancio di previsione 2012, allo stesso modo non ha comunicato neppure quando la dottoressa Crea li ha approvati entrambi». La Corte dei Conti, infatti, nella delibera 310, ribadisce di non aver ricevuto la trasmissione del rendiconto di gestione 2011, nè dell’approvazione del bilancio 2012. «Tutte le criticità- ha aggiunto- della delibera 48, secondo la Corte dei Conti, non sono state eliminate; niente di più falso, la Corte dei Conti non ha tenuto conto degli accorgimenti all’interno del bilancio che han permesso di eliminare ciò che è stato richiamato nella delibera 48». Nello specifico, a detta di Sainato, il Comune non ha residui vecchi (attraverso il consuntivo), non ha mai avuto anticipazioni di denaro ed ha sempre garantito i servizi essenziali, oltre a garantire ai dipendenti il pagamento degli stipendi con tanto di tredicesima. Una Corte dei Conti, che non è stata messa al corrente neppure della vittoria in Appello della causa contro Morgante, che ha fatto risparmiare all’Ente tre milioni di euro dai debiti fuori bilancio. «Tresoldi continua ad essere il collegamento politico di Lombardo, la legge parla di dissesto guidato, in realtà si tratta di un dissesto voluto da Lombardo, la Commissaria Crea ha dato un taglio diverso a questa città. E’ stato l’ex onorevole Lombardo a provocare lo sfascio della città amministrando, per questo ci appelliamo al buon senso del viceprefetto Crea, che sta governando nel migliore dei modi, perchè trovi delle soluzioni vere». L’auspicio di Sainato è che il Presidente della Corte dei Conti e le sue Sezioni Riunite, decidano con cognizione di causa, senza appellarsi unicamente a quanto pronunciato dalla Corte dei Conti, che ad oggi continua a portare avanti la propensione verso la dichiarazione di dissesto.
FRANCESCA CUSUMANO
«LA CORTE DEI CONTI NON E’ IL VANGELO»
La frase è di quelle a effetto, e non è la prima volta che si sente dalla bocca di politici e amministratori locali. Oggi l’ha detta Raffaele Sainato, il più tecnico dei politici, e racchiude il senso della contestazione alle conclusioni tratte dopo la delibera numero 310 della magistratura contabile. La ratio della conferenza stampa di oggi è chiara: non è vero che il dissesto è inevitabile, secondo Sainato, Macrì e Passafaro. Gli ex consiglieri comunali di minoranza sostengono che basta leggere le carte e capire che dalla delibera che per alcuni è una sorta di pietra tombale dell’Ente (o una condanna senza appello al dissesto) manca ogni riferimento alle misure correttive fatte negli ultimi due mesi e, di fatto, fotografa una situazione che è quella del mese di maggio, quando finì l’ispezione di Quirino Cervellini. Secondo Sainato, Macrì e Passafaro, che hanno condotto la conferenza stampa, la colpa di questa mancata considerazione delle misure correttive apportate, è da ascrivere al segretario comunale Tresoldi in primis e a buona parte dei funzionari dell’Ente. Sarebbero stati loro, a detta dei tre ex consiglieri di opposizione, a non trasmettere le delibere con le quali si sono adottati gli atti propedeutici all’approvazione del bilancio consuntivo 2011 e quello preventivo 2012, tanto che la Corte dei Conti non sarebbe al corrente di tutte le cose fatte dal commissario Crea per evitare il dissesto. Già la Crea. Senza andare troppo per il sottile, Sainato opera dei distinguo tra il commissario prefettizio e il suo vice Putortì che, secondo lui «Da quando ci risulta dice ai cittadini che forse il dissesto è meglio. Cosa dirà ai cittadini quando mancheranno i servizi essenziali in caso di dissesto che ora invece il Comune ha garantito) Fin qui le accuse, che fanno il paio con quelle, ormai consuete, al sindaco Lombardo che, sempre secondo Sainato «A proposito del bilancio di previsione 2012 ha fatto finta di non poterlo approvare mentre in realtà non ha voluto, preferendo scappare – ha proseguito – il 31 dicembre, quando il Consiglio avrebbe dovuto approvare il regolamento dell’Imu. Chi ha avuto la responsabilità dello sfascio – ha concluso Sainato – è solo Pepè Lombardo che ha distrutto la città senza produrre alcun atto positivo e costruttivo e le conseguenze ancora continuano».
GIANLUCA ALBANESE