di Gianluca Albanese
CASIGNANA – Drappo e fiocchi rossi sul tavolo bianco e dietro due mosaici incorniciati. Sono le due anime di Casignana: quella contemporanea delle lotte contadine d’inizio ‘900 e quella antica delle testimonianze Romane. Qui, dove la memoria ha un valore, si celebra il centenario della rivolta dei braccianti repressa col sangue che causò la morte di Pasquale Micchia, Girolamo Panetta e Rosario Micò.
Una pagina di storia che, come ricorda lo storico Vincenzo De Angelis «segnò l’inizio del fascismo» e che oggi rivive nella riscoperta e rilettura de “I Fatti di Casignana” di Mario La Cava, nell’uscita del saggio “I Fatti di Casignana del 1922 nella stampa dell’epoca” dello storico sidernese Domenico Romeo e nell’uscita del trailer del documentario “Casignana. Il profumo del tempo” prodotto dall’Officina delle Idee di Antonio Blandi per la regia di Andrea Belcastro, frutto di un laboratorio cinematografico di comunità durato tutta l’estate e perno della candidatura della Locride a Capitale Italiana della Cultura 2025, da un’idea del Gal “Terre Locridee”
Se n’è discusso mercoledì in un palazzo comunale gremito di cittadini, amministratori e intellettuali. Ha introdotto i lavori il vicesindaco Franco Crinò, senatore della XIV legislatura, che ha rinviato a una data successiva la giornata ufficiale di celebrazioni del centenario, alla presenza di personalità di rango nazionale. Temi, questi, ribaditi dal sindaco Rocco Celentano, che ha anticipato che a breve la centralissima piazza Municipio cambierà la denominazione in “piazza XXI settembre” proprio in omaggio alle vittime della strage. La consigliera comunale Agata Mazzitelli, apprezzata poetessa, ha commentato da par suo che «se in contrada Croci – teatro dell’eccidio – anche il vento sibila racconti, dobbiamo riempire gli spazi di angoscia con le nostre azioni», prima di dare spazio agli storici presenti che hanno contestualizzato i fatti nell’epoca che seguì il biennio rosso. Vincenzo De Angelis ha ricordato il ruolo giocato dal Partito Socialista in Calabria nel ridare speranza e consapevolezza alla classe dei contadini, così come Domenico Romeo che ha chiesto e ottenuto dalla sala un applauso alle vittime della strage. Il consigliere regionale Giacomo Crinò ha parlato del progetto del laboratorio cinematografico di comunità definendolo «valido esempio per l’intero territorio» soffermandosi sul sostegno all’agricoltura da parte della Regione, un tema caro anche al presidente del Gal Francesco Macrì, mentre il presidente del caffè culturale “La Cava” di Bovalino Mimmo Calabria ha ricordato la valenza antifascista de “I fatti di Casignana”. Prima della chiusura, è stato proiettato il trailer del documentario.