di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – L’occupazione abusiva degli spazi pubblici, lo stato di abbandono della villa comunale, il parcheggio selvaggio e l’assenza di sanzioni da parte della polizia municipale; la presenza di carcasse di animali morti nella carreggiata della nuova Statale 106 e il mancato funzionamento dei semafori negli incroci cittadini più importanti. Sono solo alcune delle criticità che i cittadini di Locri (quasi tutti col proprio nome e cognome, qualcuno con profili anonimi e impersonali), segnalano al sindaco Giovanni Calabrese utilizzando dei messaggi pubblici sul profilo di “facebook” del primo cittadino.
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Un modo diretto e informale per agevolare il dialogo tra i cittadini e le istituzioni che però a volte sfocia in polemica e in scontro più che in occasione costruttiva.
Abbiamo sottoposto all’attenzione del sindaco alcune tra queste questioni e Calabrese, per la verità senza risparmiarsi, ha fatto subito una premessa. «Fatichiamo a trovare il personale adatto e qualificato a poter svolgere certi lavori. Mi riferisco in particolare a idraulici, elettricisti e giardinieri. Conosco bene – ha proseguito Calabrese – le problematiche che mi segnalano i cittadini sui social network e come ho dimostrato loro sullo stesso facebook, avevo già fatto, molto tempo prima, atti di indirizzo e ordinanze su molte questioni, dalla pulizia della spiaggia e del lungomare alla verifica e sanzione dei parcheggi sui marciapiedi, oltre che sul mancato funzionamento dei semafori. Noi, come organo politico, esprimiamo gli atti d’indirizzo all’organo burocratico e tecnico che però spesso non li esegue. Denunciamo alle autorità competenti i comportamenti di alcuni dipendenti che non fanno il loro dovere e, a quanto sembra, nessuno riesce a sanzionarli. E’ vero che lo scarso senso del dovere e la mancata collaborazione di parte del personale comunale sono stati una triste costante di tutte le amministrazioni, se non una vera e propria spina nel fianco, ma noi non demorderemo perché serve una svolta e insieme al vicesindaco e a tutta l’amministrazione intendiamo fare cambiare registro alla macchina comunale che deve essere messa in grado di erogare i servizi ai cittadini».
Il pensiero corre subito alla singolare iniziativa adottata dal sindaco qualche giorno fa, ovvero la famosa “lettera a Gesù Cristo” in cui Calabrese denunciava le inefficienze della macchina burocratica. «Non era una boutade – ha spiegato – ma un modo per spiegare a tutti che ci sono tante cose che non vanno. Peccato perché ci sono anche dipendenti esemplari, che hanno garantito, per esempio, lo smaltimento dei rifiuti dai cassonetti per tutta l’estate, ma occorre che tutti i dipendenti comunali si comportino come loro, ecco perché stiamo facendo quello che nessuno ha mai fatto prima: individuare i “lavativi” e avviare i provvedimenti disciplinari a loro carico, dando chiaro indirizzo ai responsabili di settore. Solo se tutti i dipendenti fanno il loro dovere si possono garantire i servizi ai cittadini e mi dispiace – ha concluso – che chi si limita a criticare su facebook non comprenda, a volte, che il problema che sollevo non riguarda solo me che sono amministratore pro tempore, e nemmeno il resto dell’amministrazione, ma riguarda tutti i cittadini di Locri».
Fin qui Calabrese. Il Palazzo, intanto, è in sospeso tra una pianta organica che lunedì, si priva, ufficialmente e definitivamente, di molte figure professionali (quasi tutte molto qualificate) che hanno maturato i requisiti per il prepensionamento, e l’esigenza di mettere le fondamenta di un nuovo assetto del personale comunale tale da rendere fruibili tutti i servizi ai cittadini.
Un Comune stretto tra gli adempimenti richiesti a livello ministeriale per scongiurare il rischio di dissesto, e le proteste degli abitanti per le cose che questa macchina burocratica spesso non riesce a garantire.
Un compito decisamente poco agevole. Almeno così appare.