BOVALINO – Si va ai tempi supplementari. La discussione sullo stato dei conti dell’Ente e sulle possibili soluzioni per uscire dal rischio di dissesto, infatti, è rinviata di quindici giorni, periodo di tempo entro il quale verrà convocata una nuova seduta di Consiglio potendo contare su numeri certi che, al momento, non ci sarebbero o sembrano comunque incompleti.
E’ il risultato della seduta odierna del consiglio comunale, frutto della melina messa in atto dall’amministrazione con a capo il sindaco Masino Mittiga, abile nel coinvolgere in una serie infinita di passaggi a centrocampo sia il ragioniere comunale che il segretario dell’Ente, tanto che è stato necessario rinviare pro tempore la discussione completa sul tema. E così, stamani la seduta, già di per sé caotica, per il continuo vociare dei consiglieri al quale il presidente Signati ha invano tentato di porre un argine, resa ancora più chiassosa dalle campane della chiesa e dai tamburi dei “giganti” di passaggio a piazza Costanzo, è servita solo a nascondere, per ora, la polvere sotto il tappeto da parte della maggioranza, mentre le varie anime dell’opposizione hanno proposto ipotesi di soluzione che appaiono per lo più poco applicabili, almeno nell’immediato. Ma andiamo per ordine. Durante la trattazione dei punti riguardanti lo stato delle casse dell’Ente, il sindaco Mittiga ha prospettato l’ipotesi di un piano di rientro quinquennale del debito quale precondizione per poter accedere al cosiddetto fondo rotativo anti-dissesto, alla luce delle determinazioni attuate dal civico consesso lo scorso 31 ottobre. L’emendamento passato al Senato, infatti, permette l’accesso anche ai Comuni con popolazione inferiore ai ventimila abitanti, tra cui, appunto Bovalino, ma la discussione ha fatto emergere una presunta indeterminatezza, ad oggi, dell’ammontare totale della situazione debitoria dell’Ente, e a nulla è valso l’intervento del ragioniere comunale che pur dicendo che «Il dato effettivo ce l’abbiamo già ed è simile a quello già valutato in Consiglio» nessuno, nemmeno il segretario comunale, ha fornito date certe. Di sicuro, invece, appare un prossimo, ennesimo intervento della Corte dei Conti sulla situazione assai complicata del bilancio comunale che sarebbe l’ultimo di una lunga serie di moniti lanciati dalla magistratura contabile circa la necessità di addivenire in tempi brevi a un piano di risanamento dei conti pubblici con misure concrete ed efficaci. Il consigliere Ientile, forte della sua esperienza professionale di segretario comunale in importanti comuni del comprensorio ha cercato di riassumere le possibili eventualità, compiendo uno sforzo comune in tal senso evitando, nel contempo, ogni forma di strumentalizzazione: «O ci si avvale – ha detto – della legge 194 facendo sacrifici, oppure se non è possibile risanare il bilancio comunale si deve fare il tentativo di aderire al piano di risanamento che presuppone un accordo coi creditori che non verranno pagati per cinque anni. Bisognerà anche rivisitare i servizi comunali, come si sta facendo nei ministeri, toccando anche le posizioni acquisite e agire sulle tariffe con un necessario aumento; passando per l’alienazione di tutti i beni immobili che non sono utiizzati a fini istituzionali e una seria lotta all’evasione dei tributi». E se sulla necessità di compiere uno sforzo comune per evitare il dissesto si sono detti tutti d’accordo, dai banchi dell’opposizione sono scaturite alcune proposte per cercare di fare cassa e realizzare economie di spesa tali da investire nella manutenzione ordinaria e nei servizi essenziali. Zappavigna, dal canto suo, ha proposto la vendita del patrimonio della Multiservice con un bando a evidenza pubblica, mentre Zurzolo di Nova Bovalino, seguendo la linea di rigore tracciata dal governo Monti, ha suggerito agli amministratori e a tutto il Consiglio di rinunciare alle indennità di funzione, lasciando solo dei rimborsi per le spese vive eventualmente sostenute per adempiere alle funzioni istituzionali, proponendo altresì un coordinamento di tutte le anime dell’opposizione in modo da non limitarsi a contestare le scelte dell’amministrazione che si ritengono sbagliate ma a fare proposte costruttive nell’interesse della comunità. Già, le opposizioni. Tutti, chi più e chi meno, hanno sottolineato la necessità di poter discutere in tempi brevissimi sulla scorta di dati contabili certi. Lo ha fatto Tramontano che nel leggere un documento congiunto di buona parte della minoranza ha detto che «tutti i nodi ora vengono al pettine, visto che i problemi emersi negli ultimi mesi sono sempre stati denunciati da noi» e lo ha fatto Maesano, che ha chiamato il sindaco e la giunta alle loro responsabilità.
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Il sindaco Mittiga, dopo un breve consulto col ragioniere comunale, ha optato per una riconvocazione a breve del consiglio comunale, in modo da poter ridiscutere entro metà gennaio la possibilità di predisporre un piano di risanamento. E se su palazzo Stranges il primo cittadino ha accolto la proposta di Nova Bovalino di rescindere il contratto poichè si è perso il finanziamento atteso, più articolata è stata la discussione della mancata inclusione del Comune di Bovalino dalla graduatoria dei Pisl, anche questo un punto chiesto da Nova Bovalino nell’Odg, così come il precedente. Il vicesindaco Rocca non è apparso, invero, molto convincente. Ha dapprima parlato di mancanza di concertazione preliminare sui progetti che avrebbero dovuto coinvolgere Bovalino nella partita, accennando a un’ipotesi di tardiva adesione dello stesso; quindi, ha insinuato, a proposito di quello che avrebbe dovuto coinvolgere l’Ente insieme a quello di Bianco a un’ipotesi di volontà politica degli altri Comuni interessati, tesa ad escludere Bovalino dalla partita, provocando la piccata reazione di Tramontano e Zappavigna. Un insperato soccorso a Rocca è giunto dal suo predecessore nel ruolo Maesano che ha detto che «Rocca è vittima dell’atteggiamento del sindaco e della maggioranza che non hanno voluto aderire al partenariato sui Pisl. Non ce la prendiamo col Comune di Bianco che ci aveva invitato e nemmeno con la Regione che non ha approvato un progetto last minute presentato da questa amministrazione sul rifacimento del lungomare». Quindi, Zurzolo ha colto la palla al balzo per ricordare che «domani scadono i termini per aderire alla manifestazione d’interesse relativa al bando della Provincia denominato “Borghi vivi Locride”e non si possono perdere occasioni del genere, così come quelle relative all’accesso diretto ai fondi comunitari perchè in un periodo come questo sono acqua nel deserto», sottolineando in maniera sarcastica il fatto che «Il vicesindaco apprenda di queste “novità” solo in sede di consiglio comunale».
Per chiudere, è stata la volta dell’emergenza rifiuti, argomento proposto all’Odg dai consiglieri Zurzolo, Tramontano, Perrone e Zappavigna. Tutti concordi nel riconoscere la gravità della situazione a livello regionale, ma altrettanto convinti che ci siano delle responsabilità del Comune di Bovalino «Nel momento in cui ha messo in liquidazione Multiservice assorbendo gli addetti con un orario di sole tre ore al giorno che è assolutamente insufficiente – ha detto Zurzolo – a garantire un’efficace raccolta e smaltimento della spazzatura». La considerazione, contenuta in un documento congiunto di buona parte della minoranza tende a inchiodare l’amministrazione sul mancato avvio della raccolta differenziata e dell’isola ecologica. La proposta di soluzione del problema, secondo il sindaco Mittiga che, per la verità, non si è scomposto più di tanto nemmeno dopo le accuse dell’opposizione, è l’esternalizzazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, in controtendenza rispetto a quanto si vuole realizzare, ad esempio, a Locri, laddove l’esigenza di evitare il dissesto passa anche attraverso l’internalizzazione del servizio, visto che l’avvio della raccolta differenziata appare lontano e si è costretti, ancora per un po’, a rimanere col sistema dell’indifferenziata che finisce in discarica. «Nella Locride – ha detto il sindaco – tutti i Comuni hanno il finanziamento regionale per la differenziata, tranne Bovalino, per colpa di Zappavigna che era sindaco, all’epoca quando fu fatto il bando. La soluzione è solo la differenziata. Qualcosa si sta muovendo perchè abbiamo aderito a un progetto della Provincia, sottoscrivendo il protocollo d’intesa per la differenziata. Bovalino è capofila per gli ingombranti. Sull’isola ecologica aspettiamo la risposta dalla Suap che si dovrebbe pronunciare a breve sull’assegnazione dei lavori e poi il finanziamento risale a un anno e mezzo fa». Ma ha anche accennato ad alcuni episodi di furto e vandalismo che hanno colpito i locali sui quali deve sorgere la stessa isola ecologica: «Ci hanno rubato i serramenti – ha detto MIttiga – e ora il capannone è addirittura aperto» e a chi gli chiedeva che fine avesse fatto il progetto per la videosorveglianza che sicuramente puà essere utile a disincentivare simili episodi, il primo cittadino ha risposto che «Il progetto per la videosorveglianza sugli atti vandalici è al ministero» aggiungendo che «Sono già stati firmati i protocolli d’intesa con la Provincia su rifiuti ingombranti e differenziata».
GIANLUCA ALBANESE