SIDERNO- Bilancio di fine anno positivo quello del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria che, a poche ore dalla fine del 2012, ha voluto incontrare i giornalisti per rendicontare del proprio operato. I dati sono stati illustrati dal colonnello Lorenzo Falferi che, insieme al tenente colonnello Carlo Pieroni e al maggiore Michele Miulli, si è detto abbastanza soddisfatto del consuntivo 2012 che ha visto, a fronte di un sempre più capillare intervento dei carabinieri sul territorio, una diminuzione delle fattispecie criminose, anche grazie a un’ oculata attività di prevenzione in tutti i settori.
Importante è stato il costante controllo della circolazione stradale (nel 2012 sono state controllate 149.496 persone e 88.974 mezzi) che ha consentito anche di ridurre gli incidenti e il numero delle vittime (le cc.dd. “stragi del sabato sera”). Incoraggianti poi i dati nella lotta alla criminalità organizzata, con l’arresto di 1042 persone (tra cui 16 latitanti), il sequestro di oltre quindicimila piantine di cannabis (di valore complessivo superiore a nove milioni di euro), a cui si deve aggiungere, come dato statistico curioso, la riduzione delle rapine a i danni dei cacciatori. Significative poi le varie operazioni portate a termine: “Bellu lavuru 2”, “Reale 4 – Ippocrate”, “Califfo”, “Affari di famiglia”, “Lancio”, “Solare ter”, “Soldi reali”, “Califfo 2”, “Tutto e subito”, “Alba di Scilla”, “Reale 5”, “Alba di Scilla 2”, “Sistema e assenzio”, “Faida dei boschi 2”, “Saggezza”, “Getsemani” e “Bellocco”. Le operazioni condotte contro la ‘ndrangheta hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze dell’operazione Crimine che ha delineato l’esistenza di un’organizzazione criminale con base strategica in provincia di Reggio Calabria e attive ramificazioni sia nel nord Italia che all’estero. Tra le tante operazioni che hanno riguardato la Locride la cattura di due latitanti ritenuti particolarmene pericolosi: Rocco Aquino, soprannominato “il colonnello”, capo indiscusso dell’omonimo clan, arrestato nel mese di febbraio a Marina di Gioiosa, latitante dal luglio 2010 in quanto indagato nell’ ambito dell’indagine “Il Crimine; e Rocco Trimboli, detto “piseia”, latitante dal maggio 2010, indagato nell’ ambito delle indagini denominate “Riace” e “Minotauro”. Svariate poi le operazioni che hanno portato al sequestro di beni appartenenti alla ‘ndrangheta infliggendo un duro colpo ai clan della Locride. Da ultimo, il 13.11.2012, l’operazione denominta “Saggezza”, che ha portato all’arresto di 39 persone chiarendo le attività della ‘ndrangheta nel territorio jonico della provincia, confermandone la struttura unitaria e l’esistenza di ulteriori cinque “locali” (Antonimina, Ardore, Canolo, Cimina’ e Cirella di Platì). L’indagine ha inoltre disvelato, con risultanza investigativa esclusiva, l’esistenza di una nuova articolazione della ‘ndrangheta denominata “CORONA”: struttura di cui fanno parte i capi dei predetti cinque ”locali”. Un bilancio positivo, a cui hanno contribuito in modo determinante tutte le diramazioni dell’Arma dei Carabinieri presenti nella provincia reggina.
ANTONELLA SCABELLONE