di Gianluca Albanese
LOCRI – Il movimento “Scelgo Locri”, che esprime il gruppo di opposizione in consiglio comunale, rompe il silenzio e si prepara ad affrontare la prossima campagna elettorale per le amministrative della prossima primavera aprendo a tutti i potenziali alleati e alla società civile sulla base della condivisione dei propri valori e delle priorità programmatiche espresse.
È quanto è emerso dopo la riunione tenutasi ieri l’altro, in cui il movimento (che da mesi non partecipa alle sedute del consiglio comunale in protesta contro l’asserita mancanza di agibilità democratica nel civico consesso) ha inteso ribadire di non essere un mero cartello elettorale ma che, in questi anni, ha proseguito la propria azione politica dentro e fuori il consiglio comunale tanto da proporsi come soggetto capace di dialogare e aggregare le istanze di chi crede in un’alternativa politico-amministrativa per la città di Locri.
Tra i punti programmatici e valoriali che il movimento ritiene prioritari, ci sono l’amministrazione trasparente e partecipata, lo sviluppo turistico che passi attraverso la realizzazione di un porto – si tratta di un vecchio cavallo di battaglia del capogruppo in consiglio comunale Vincenzo Carabetta – capace di integrarsi con l’area archeologica, le terme di Antonimina-Locri e il lungomare cittadino. Non mancano l’implementazione dell’edilizia scolastica e lo sviluppo culturale aperto e partecipato, una migliore integrazione delle periferie e il recupero di forme di finanziamento sovracomunale che permettano a Locri di guardare oltre le risorse del “decreto Fortugno”. Già i finanziamenti. A fare il paio con questa priorità programmatica c’è la richiesta di risanamento delle casse comunali. A fine agosto, “Scelgo Locri” aveva già chiesto un’ispezione ministeriale tale da avere un quadro chiaro della condizione economica del Comune.
Una sorta di “relazione Cervellini” bis, dunque. Già chiesta e ottenuta dall’amministrazione con al vertice l’allora sindaco Pepè Lombardo nel 2011 e auspicata anche dall’ex vicesindaco Raffaele Sainato nel corso della conferenza stampa tenuta nella prima metà di agosto.
E non sarebbe l’unica convergenza possibile tra questi due soggetti politici e “Scelgo Locri”. Proprio così. Perché al di là della “disponibilità al confronto finalizzata a ottenere un accordo con chi si ritrova sui punti programmatici e valoriali” manifestata da “Scelgo Locri”, appare evidente come sia in atto da tempo un dialogo a tre.
Il movimento “LocRinasce” con a capo Pepè Lombardo (che domenica scorsa ha tenuto un incontro in un locale per spiegare agli invitati quelle che ritiene le criticità dell’azione amministrativa portata avanti negli ultimi nove anni dal gruppo “Tutti per Locri” con in testa il sindaco Giovanni Calabrese) e la compagine che fa capo all’ex vicesindaco e attuale leader del gruppo di “maggioranza critica” Raffaele Sainato appaiono oggi come gli interlocutori privilegiati di “Scelgo Locri” in vista della composizione di una alternativa forte e competitiva in vista delle prossime elezioni. Del resto, la comune radice democristiana dei suoi leader rappresenta di per sé un buon collante di partenza e, dal punto di vista della proposta politica di rinnovamento amministrativo, capace di aggregare anche le figure di sinistra presenti nei movimenti, come la dirigente regionale del Pd Barbara Panetta e il candidato nella lista pro De Magistris alle scorse elezioni regionali Francesco Emanuele Capogreco, oltre che quei pezzi di destra che non si riconoscono nell’azione amministrativa di Calabrese e soci.