di Gianluca Albanese
SIDERNO – Ammontano a svariate decine di migliaia di euro i debiti fuori bilancio riconosciuti dal consiglio comunale di Siderno nel corso della seduta che ha avuto luogo ieri pomeriggio. Assenti giustificati l’assessore al Bilancio Pietro Sgarlato, la capogruppo del Pd Giusy Massara, oltre ai consiglieri Stefano Archinà e Domenico Panetta, è toccato alla sindaca Mariateresa Fragomeni relazionare sui principali punti inseriti all’ordine del giorno nella convocazione diramata dal presidente Alessandro Archinà.
L’unanimità si è registrata solo sul punto relativo all’indizione di una nuova gara per l’aggiudicazione del servizio di tesoreria comunale per il quinquennio 2013-2017. “Una gara – ha premesso la prima cittadina – andata deserta per due volte e alla quale abbiamo invitato a partecipare 5-6 istituti, considerato che il quadro normativo attuale dovrebbe preludere a un esito positivo”.
Per coerenza con quanto votato in fase di approvazione del bilancio, i capigruppo di opposizione Domenico Catalano e Domenico Sorace hanno preannunciato l’astensione in occasione della ratifica di due delibere di giunta che andavano a variare il documento contabile dopo l’erogazione al Comune di altrettanti finanziamenti per asilo nido, contenimento dei costi per l’energia elettrica, implementazione del patrimonio strutturale e librario della biblioteca comunale, abilitazione “in cloud” dei documenti, assistenza specialistica e bonifica di una vasta area attorno a via Dromo Sud.
“Valutiamo positivamente le variazioni – hanno detto entrambi – ma adottiamo la medesima condotta palesata in fase di votazione del bilancio”.
I due punti, dunque, sono passati coi soli otto voti di maggioranza e l’astensione dei cinque consiglieri di opposizione. Idem per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, il cui contenuto è stato illustrato in aula dal segretario comunale Antonella Criaco.
Il primo ha riguardato una sentenza di condanna contro Mediocredito per 48.000 euro, in luogo degli 80.000 chiesti inizialmente. Quanto basta per far osservare al capogruppo di “Siderno 2030” Sorace che “la natura del debito nasce da somme dovute dal Comune nei confronti della Telecom e da questa successivamente ceduti in regime di factoring. Mi chiedo – ha aggiunto – come sia stato possibile accumulare un simile debito per spese telefoniche”. È stata la dottoressa Criaco a spiegare che “si tratta di fatture degli anni 2015-2017 rimaste insolute a Siderno così come in tanti comuni. All’epoca – ha proseguito – sia Enel che Telecom cedevano i crediti in regime di factoring prima che le fatture fossero esigibili, generando difficoltà tecniche agli enti che, pur volendo, non riuscivano a saldarne l’importo. Ora – ha concluso – si tratta di un problema superato”.
I successivi punti hanno riguardato debiti fuori bilancio generati da sentenze esecutive e riferiti alla liquidazione delle competenze di Ctu e spese legali, tutti riconducibili a espropri di terreni compiuti negli anni ’80 nella zona di via Amendola. E se riguardo al primo punto approvato, il segretario ha ricordato che “si tratta quasi di una causa vinta, visto che il giudice ha valutato un grado di soccombenza pari al 10% dell’intero importo chiesto” rimane il problema della parte capitale “per la quale – ha aggiunto la dottoressa Criaco – sono in corso trattative per dilazionare il pagamento”.
I capigruppo di opposizione Catalano e Sorace hanno ricordato il grande ammontare (ben oltre mezzo milione) del debito complessivo e il grande impatto che avrà sui bilanci degli anni successivi.
A questo proposito, il segretario ha ricordato che “Già a inizio consiliatura, in previsione delle sentenze emesse dal tribunale, venne implementato di 710.000 euro il fondo contenzioso col quale verranno coperti questi debiti, anche se, lo ribadisco, sono in corso trattative per ottenere dilazioni di pagamento”.