di Pasquale Vozzo Segretario Provinciale U.Di.Con.
“Immagina, puoi” è una figura retorica, cosi viene chiamata tecnicamente, utilizzata in un famoso sketch pubblicitario. La frase il cui contenuto è un alto concentrato di carica motivazionale, che ho adottato come leit motiv del nostro impegno. Il perché è presto detto.
Il congresso U.Di.Con. appena celebrato , ha registrato una serie di interventi cosi pregnanti di contenuti, spunti, valutazioni ed analisi , che offrono la cifra di una organizzazione dotata di risorse e ricca di competenze autorevoli. Ogni singolo contributo, credetemi ha rimbombato in quell’assise sprigionando una carica emotiva che, usando spregiudicatamente un termine azzardato, mi hanno letteralmente innescato. Ora questo patrimonio, che mi accingo a capitalizzare ed investire coniugato agli strumenti più idonei, non mancherà breve periodo di restituirci grandi soddisfazioni. Approfondisco la riflessione di Pierluigi Bersani, contenuta nella prefazione che l’ex ministro ha confezionato per un volume di Antonio Lirosi ed Enrico Cinotti intitolato “L’ASSEDIO” – il difficile cammino delle liberaliizzazioni a favore del cittadino-consumatore-.
Pamphlet che dovrebbe occupare un posto nelle librerie private di ognuno che si cimenti nella “lotta” a difesa del consumatore. Testualmente cito << Il meccanismo lobbistico corporativo unito ad una certa politica non è interessata a riformare il Paese, bensì dedita a coltivare il consenso su basi antiche di appartenenza , sono sempre in movimento. Spiace constatarlo ma tutto questo avviene senza che nell’opinione pubblica nasca un moto di resistenza.>>.
L’ultimo periodo è davvero disarmante per certi aspetti anche scoraggiante. E’ la riflessione di un Ex ministro che non è stato accompagnato nella sua titanica crociata verso le liberalizzazioni , da un sostegno forte specie da tutta quella comunità associativa di settore< …..importante ma che ha bisogno ancora di fare un salto di qualità nell’ attività di rappresentanza>> .
Bersani non usa eufemismi, parla di lobby e corporazioni, che dispiegano un’azione conservativa per preservare posizioni di privilegio. Recalcitranti alla mediazione interferiscono nell’attività legislativa con ingerenze pesanti. Eppure il disagio è tanto, la congiuntura economica palesemente compromessa, conduce nei nostri uffici flotte di famiglie che denunciano incongruenze palesi su energia, trasporti, viabilità, telefonia, sanità solo per citarne alcune. E quando il disagio dilaga , discrimina il tessuto sociale , lo segmenta producendo profonde ferite.
Quindi se è facile intercettare questo disagio,dovrebbe essere ancor più semplice costruire un razionale movimento di resistenza. Intendiamoci, l’assistenza quotidiana al cittadino-consumatore è consequenziale fattiva, costante e spesso risolutiva ma non è più sufficiente. La rappresentanza deve acquisire un potere negoziale, se non di contrasto almeno di disturbo. Porre dei limiti allo straripante e prevaricante potere lobbistico si può ,e le timide iniziative parlamentari di difesa , dei prezzi e dei servizi e di quanto possa tutelare il consumatore vanno sostenute con vigore anche mediante una cooperazione concertativa su base nazionale , su base locale soprattutto. Immaginare di invertire questa china pericolosa, si deve e si può.