di Stefano Muscatello
Si è concluso da qualche istante anche il gruppo E della rassegna mondiale qatariota organizzata dalla Fifa, lo stesso raggruppamento è stato un’altalena di emozioni e colpi di scena che ha visto trionfare il Giappone con 6 punti e la Spagna passare come seconda con 4 punti. Le due gare di stasera sono state un vortice cinematografico di calcio puro e di copioni che solo il calcio e la sua magia possono regalare. La notizia sconcertante di questo gruppo è l’eliminazione della Germania, presentatasi al mondiale come una delle favorite, guidata dal talento di Havertz, Gnabry e Musiala, oltre che dall’esperienza di tanti senatori dal calibro di Neur, Kimmich, Muller e Rudiger. Il fallimento va soprattutto attribuito alla guida tecnica di Hans-Dieter Flick, già commissario tecnico dei teutonici, che nonostante l’ottimo start sulla panchina di una delle nazionali più prestigiose della storia del calcio, ha fallito le ultime 7 partite disputate dalla macchina tedesca, fallendo anche nelle prime ed ultime 3 del girone di questo mondiale, 10 partite opache che hanno portato ad una lenta marcia di avvicinamento al campionato del mondo e all’eliminazione fattiva dalla stessa, già citata, rassegna.
Le partite di stasera, come abbiamo già detto, sono state una “locura”, Giappone-Spagna subisce la prima variazione e la prima svolta già al minuto 11 del primo tempo quando Cesar Azpilicueta serve un “cioccolatino” ad Alvaro Morata che non può sbagliare e di testa insacca lo 0-1 per le furie rosse.
Il primo tempo si mantiene su un trend di assoluta gestione e tranquillità per la Spagna che va a bere un the’ caldo con il vantaggio sui nipponici.
Nel secondo tempo, cambia la stesura del match, il film del calcio tesse la sua trama e gli uomini guidati in campo dall’Ex Sampdoria Yoshida, cambiano volto, prima la “botta” clamorosa di Ritsu Doan su assist di Junja Ito, poi il goal-no goal di Ao Tanaka su assist di Kaouru Mitoma che regala la gioia e la gloria del primo posto ai samurai che hanno disputato un girone fatto di solidità, unità di intenti e rispetto per la loro indole e storia sportiva e sociale.
Nell’altra gara, la Germania vince, a fatica (incredibilmente), contro un Costa Rica quanto mai combattivo e voglioso di stupire, prima il goal di Serge Gnabry su assist di David Raum, poi il pareggio Yeltsin Tejeda e l’autogoal di Neur regalano un epilogo folle al match, successivamente l’ingresso di Kai Havertz per Muller rimette il match sui binari giusti, il giovane tedesco del Chelsea segna due goal, su assist di Fulkrug e di Gnabry (autore del primo goal teutonico) e poi lascia spazio allo stesso Fullkrug che sigla il 2-4 per la Germania ma lo stesso non basta, la Germania viene eliminata ai gironi insieme allo stesso Costa Rica.
Un girone pazzo per un mondiale folle e magnifico, lunga vita al calcio.