di Gianluca Albanese
LOCRI – «Mi candido a sindaco di Locri e cerco persone coraggiose disposte a candidarsi con me». Sono le parole del medico di guerra Vincenzo Carrozza che raggiunge telefonicamente il cronista dal Kosovo, laddove è stato richiamato d’urgenza, stante il pericolo di una probabile invasione da parte serba.
Carrozza, che da qualche mese interviene su questioni d’interesse pubblico come la sanità e il cimitero cittadino, spiega il senso di una candidatura che definisce «alla luce del sole e senza ricorrere ai soliti giochi di salotto, sulla scorta di un programma chiaro e con pochi punti essenziali, primo tra tutti la tutela della sanità pubblica nel comprensorio. Nei giorni scorsi – ha aggiunto – ho visto un film dal titolo “C’era una volta in Italia” e mi ha fatto capire che se non agisci per salvare i livelli essenziali di assistenza e la sanità pubblica in genere diventi complice». Una novità che spariglia le carte di un panorama politico cittadino come sempre ingessato da trattative sottotraccia e in cui gli attori interessati tendono sempre a tenere un comportamento assai prudente. Il medico avverte fin da ora che «non andrò a chiedere voti a nessuno e con nessuno farò polemiche. La mia candidatura è frutto di una decisione autonoma ed è legata a un progetto amministrativo nel quale spero possano riconoscersi i locresi che non vogliono che la loro città sia condannata a un destino deciso solo nei salotti e auspicano, invece, una crescita di tutti i cittadini, nessuno escluso. Mi chiedo – ha aggiunto – che senso abbia parlare di gruppi di potere in una piccola realtà come Locri».
Tra le priorità programmatiche, come detto, la sanità pubblica.
«Nella Locride è inutile parlare di ipotesi di centri di eccellenza. Ciò che dobbiamo fare ora è preservare i servizi di base e avere la possibilità di stabilizzare i pazienti per poterli trasferire subito in strutture più attrezzate come quelle di Catanzaro e Reggio Calabria, e quindi, prima di tutto bisogna garantire la presenza dell’elisoccorso H24. Poi, per i prossimi vent’anni, ritengo essenziale ragionare in termini di sanità comprensoriale e senza campanilismi e per questo – ha aggiunto – da candidato mi confronterò con i sindaci degli altri comuni del comprensorio perché non ha senso ragionare secondo logiche localistiche. Semmai, a Locri occorre mettere un punto fermo e pensare a una biblioteca realmente fruibile – Carrozza è autore di numerose pubblicazioni – all’autonomia energetica e a una gestione di nuovo pubblica del cimitero».
E poi c’è una proposta sulla sanità che sicuramente farà molto discutere.
«Credo – ha detto il candidato sindaco – che bisognerà avviare dei rapporti di collaborazione con le organizzazioni non governative, almeno per i primi tempi, perché il livello di assistenza sanitaria da noi non è molto dissimile da quello delle zone meno fortunate del mondo».
E al cronista che gli chiede se non pensa di poter incorrere in problemi legati alla legge Severino, così come accadde nove anni fa al suo collega di Marina di Gioiosa Ionica Rarà Gennaro, Vincenzo Carrozza risponde deciso.
«Nessun problema da questo punto di vista. Semmai – conclude – la mia candidatura potrà dare speranza ai figli dei malavitosi che vogliono costruirsi un avvenire diverso».