di Antonella Scabellone
SIDERNO- Si è avvalso della facoltà di non rispondere Antonio Macrì, l’ex presidente del consiglio comunale di Siderno tratto in arresto lo scorso 9 settembre insieme ad altre 26 persone nell ’ambito dell’operazione “Morsa sugli appalti pubblici” coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
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Il medico, assistito dall’ avvocato Antonio Speziale, ha scelto, come suo diritto, di tacere, davanti al Gip Olga Tarzia, durante l’interrogatorio di garanzia questa mattina nel carcere di Reggio Calabria dove si trova recluso da martedì scorso.
L’ex presidente del consiglio comunale di Siderno, con un passato da assessore, è accusato di associazione mafiosa in quanto, secondo gli investigatori, avrebbe chiesto sostegno elettorale alla cosca Commisso per la sua carriera politica che si fermò alle regionali del 2010 alle quali non si presentò.
Oltre a Macrì sono stati sottoposti ad interrogatorio di garanzia, questa mattina, tutte le altre persone arrestate dalla Polizia di Stato nell’ operazione della DDA dello scorso 9 settembre, ritenute appartenenti a vario titolo alle cosche Commisso di Siderno e Aquino di Marina di Gioiosa Jonica. I reati contestati vanno dall’ associazione mafiosa, all’estorsione, ai reati in materia d’armi.
Hanno risposto al Gip, tra gli altri: Marco Macrì, difeso dall’avvocato Giuseppe Belcastro, tratto in arresto a Milano dove risiede da tempo, e attualmente li recluso nel carcere di San Vittore; Cosimo Correale, difeso dagli avvocati Angelica Commisso e Antonio Speziale. Interrogatorio di garanzia anche per gli altri indagati tra cui figurano Salvatore Macrì, Vincenzo Tavernese, Carlo e Domenico Archinà, tutti difesi dall’ avvocato Antonio Speziale.
Tutti gli interrogati che hanno deciso di parlare hanno respinto gli addebiti contestati.