di Redazione
ROCCELLA JONICA – L’Associazione politico culturale, Roccella Bene Comune, con una nota denuncia quanto emerso dalle casse comunali dell’Ente, in merito il “congelamento” di 60mila euro destinati alle famiglie in difficoltà economica.
“Nel Maggio 2021 – si legge nella nota – il Governo ha emanato il Decreto Legge n. 73 (“Sostegni bis”) che prevedeva, tra l’altro, lo stanziamento di somme per 500 milioni di euro da indirizzare ai Comuni per adottare misure urgenti di solidarietà alimentare e per il pagamento delle utenze domestiche, allo scopo di sostenere i nuclei familiari che si trovavano in situazione di disagio socio-economico in seguito dell’emergenza sanitaria da Covid -19. Al Comune di Roccella Jonica è stata assegnata la somma di €.81.189,00 per l’attuazione delle predette misure”.
“Con la Determina del 17 Dicembre 2021 – continua il gruppo politico – il Comune di Roccella ha divulgato un avviso pubblico ripartendo la somma assegnata in €.21.189,00 per l’erogazione di buoni spesa e €.60.000,00 per il pagamento delle utenze domestiche. Il 5 Gennaio 2022 è stata approvata una prima graduatoria provvisoria con 132 istanze presentate di cui 130 con richiesta di erogazione di buoni spesa e soltanto due domande con richiesta di pagamento di sole utenze domestiche.
Dalle domande presentate è emerso in modo lampante che la necessità prioritaria dei nostri concittadini era di poter essere sostenuti nel fare la spesa alimentare per la propria famiglia, necessità che evidenzia l’erroneità della scelta dell’Amministrazione Comunale di riservare a questo indirizzo soltanto un quarto della somma stanziata con il Sostegni bis”.
“Si è venuta, quindi, a creare – evidenzia Roccella Bene Comune – una rilevante anomalia: ben 130 domande per il riparto di 21 mila euro in buoni spesa; due sole domande per il riparto di 60 mila euro per il pagamento dei tributi Comunali. E’, perciò, evidente la furbata dell’Amministrazione Comunale che ha fatto rimanere nelle casse Comunali la cifra più cospicua e versato la parte minore ai supermercati del paese. Dopo alcuni ricorsi da parte di persone che avevano fatto richiesta dei buoni spesa e non erano rientrati nella graduatoria per mancanza di fondi, si è proceduto ad un riesame delle istanze che ha portato, con la determina n.27 del 28 Febbraio 2022, all’approvazione della graduatoria definitiva della sola quota parte dei buoni spesa, accantonando cosi l’istruttoria per il riparto delle 60 mila euro per il pagamento delle utenze domestiche. Dalla graduatoria definitiva riguardo alla misura relativa all’erogazione dei buoni spesa, è emerso che, su 130 domande pervenute, 75 sono state ammesse al beneficio, 39 sono state ammesse ma non beneficiarie per carenza di fondi, 16 domande non ammesse per carenze di forma”.
“E’ di palese evidenza – aggiunge – che i 21 mila euro stanziati per essere ripartiti attraverso i buoni spesa sono risultati del tutto insufficienti per sostenere tutte le famiglie aventi diritto ed in difficoltà (visto che ben 39 istanze non sono state accolte per mancanza di fondi).
Ci troviamo di fronte, quindi, ad una decisione del tutto squilibrata che non ha avuto come obiettivo principale quello di sostenere concretamente le famiglie del nostro paese nelle loro esigenze più urgenti e che ha riservato l’enorme cifra di 60 mila euro per il pagamento dei tributi in modo del tutto ingiustificato, determinando l’impossibilità per molte famiglie di poter beneficiare degli aiuti alimentari. Ma ciò che consideriamo altrettanto grave è che la somma delle 60 mila euro, confluita nelle case comunali da un anno e mezzo, sia ancora congelata e non sia stata utilizzata per l’obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà cosi come era previsto dal Decreto governativo Sostegni bis”.
“Chiediamo, pertanto, che l’Amministrazione Comunale di Roccella Jonica – conclude il gruppo – provveda immediatamente a destinare le somme, assegnate dal Governo con specifica destinazione ed ingiustificatamente congelate nelle proprie casse, per iniziative urgenti in favore delle famiglie in difficoltà indirizzando l’intervento, stante il perdurare della grave crisi economica in atto, alla finalità della solidarietà alimentare per l’acquisto di prodotti di prima necessità”.