di Francesca Cusumano
LOCRI- A pochi giorni dal civico consesso fissato a giovedì 18 in tarda mattinata, con, tra i punti all’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio di previsione 2014, il gruppo consiliare “Impegno e Trasparenza-Pd” con relativo documento protocollato ha richiesto al presidente del consiglio comunale Maio (e per conoscenza al prefetto di Reggio Calabria) l’immediata convocazione di una nuova assise aperta al pubblico, invitando alla partecipazione anche i dipendenti dell’Ente e le rappresentanze sindacali per discutere e deliberare riguardo la spinosa e delicata questione del personale riportata in queste ultime settimane dagli organi di stampa a livello nazionale.
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Tutto infatti è scaturito dalla famosa lettera “provocatoria” del sindaco Calabrese a Gesù Cristo in cui veniva denunciato all’Altissimo il comportamento di chi (solo una minima parte), “immobilizza” l’apparato burocratico “tralasciando il senso del dovere e lo stesso rispetto del lavoro e dei colleghi, nonché della parte politica che governa la Città”, dopo aver ricordato i numerosi tentativi di dialogo, provvedimenti disciplinari, il ricorso alla Procura della Repubblica, l’intervento della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri.
Una strada quella intrapresa dal primo cittadino, non condivisa dalla Fp Cgil Locri che aveva definito quanto riportato da Calabrese “un indecente spot pubblicitario”; da lì non ha tardato ad arrivare la replica del primo cittadino che evidenziava come non fosse possibile che “parte del sindacato invece di tutelare i lavoratori tuteli i fannulloni”, se non altro per il “50% della disoccupazione che, impedisce ai giovani di avere un’opportunità per difendere e coprire chi non ha voglia di lavorare”; a seguire anche il sindacato DICAPP-SULPM aveva parlato di uno “spot autopubblicitario, politico, demagogico e populista che una reale volontà di cambiamento”.
Ragioni queste che, hanno spinto la minoranza a chiedere una nuova seduta consiliare affinchè il sindaco possa chiarire pubblicamente, analiticamente e tempestivamente l’intera vicenda, così da fugare ogni dubbio.
Ma non solo: al contempo, i consiglieri Cavo, Mammoliti, Cautela, Davolos e Gozzi interrogano e il sindaco e il suo vice e assessore Sainato a due quesiti specifici: il primo “se risponde al vero che nel periodo estivo sono stati sospesi i rientri pomeridiani ed in caso di risposta affermativa come l’Amministrazione intende fare recuperare le ore lavorative ai dipendenti in servizio e come intende regolarsi con i lavoratori collocati in quiescenza”; il secondo “quanti e quali procedimenti disciplinari sono stati intrapresi dall’inizio del mandato, l’oggetto di contestazione ed il relativo stato”.
Domande alle quali non rimane che attendere i prossimi sviluppi.