di Gianluca Albanese
SIDERNO – Una pausa didattica di “riposo attivo” quella realizzata all’Iis “Marconi” di Siderno, “calibrata per stimolare gli studenti ad affrontare singolari sfide, decostruendo vecchi sistemi e – è scritto in una nota dell’istituto – costruendo nuove realtà formative, nell’ottica di una rivoluzione “alunnocentrica”, pilastro della vision didattica della dirigente Maria Giuliana Fiaschè”.
Nei primi 18 giorni di febbraio, infatti, è stato predisposto un calendario di attività di approfondimento diverse da quelle curricolari: classi aperte, lavori di gruppo, laboratori, seminari, ecc.
“Messo “in pausa” il programma ordinario, le classi – prosegue la nota – nelle rispettive aule si sono dedicate al recupero degli alunni bisognosi di supporto. Contemporaneamente, spazi diversi dell’istituto (laboratori, biblioteca, altre aule) sono stati allestiti per ospitare corsi nuovi e del tutto originali ai quali gli alunni si sono iscritti liberamente”.
“Tutte le attività – fanno sapere – hanno riscosso interesse e moltissimi sono stati gli alunni iscritti a robotica, archeologia, curiosità sulla Francia, culture English, narrazione, prove radiofoniche, dialogo filosofico, mappe mentali” che hanno visto il coinvolgimento sia di docenti interni che di esperti esterni.
La giornata di San Valentino, poi, “ha visto gli studenti, in biblioteca, impegnati nella scelta delle poesie d’amore più belle, stampate appositamente per loro su cartoncino pergamenato e messe a disposizione per essere confezionate con amore e regalate a persone importanti”.
Giorno 18, a chiusura della ben riuscita sperimentazione, la scrittrice calabrese Giusy Staropoli Calafati ha incontrato gli studenti per parlare con loro di Calabria, di identità, di tempo, di futuro.
“Tutte le attività sono state monitorate con questionari di gradimento e di orientamento per raccogliere non solo i frutti e le soddisfazioni, ma anche i feedback necessari a progettare e operare sempre meglio, a rispondere in modo ancora più specifico e puntuale ai bisogni formativi delle generazioni del futuro, ad essere attenti e propositivi per non rinunciare – conclude la nota – al sogno di una scuola (e di un mondo) migliore”.