«Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini».
Lo dice il presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il naufragio in Calabria sottolineando che «si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole».
«Il governo – aggiunge – è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza».
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Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi, cui va assicurata un’adeguata accoglienza e il ringraziamento ai soccorritori, il Presidente della Repubblica “sollecita un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti, guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. L’auspicio è che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”.
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“E’ una tragedia immane che “mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate”.
Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sottolineando che “è fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze” dei migranti.
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“Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi, per gli altri migranti sopravvissuti”.
Lo ha detto papa Francesco all’Angelus.
“Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza – ha aggiunto il Pontefice -. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle”.
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“Esprimo i sentimenti di profondo cordoglio del Consiglio regionale della Calabria, per l’ennesima strage di migranti alla ricerca disperata di condizioni di vita dignitose, per sé e i propri figli, e che, invece, stavolta al largo di Crotone, s’imbattono in una morte terribile”.
Lo dice il presidente Filippo Mancuso, secondo cui: “Questa ennesima, drammatica, perdita di tante vite umane, colpevoli di non rassegnarsi a un’esistenza di privazioni nei loro Paesi, c’è da sperare che rimuova tatticismi e cinismi, indifferenze ed egoismi di un’Europa che predica bene e razzola malissimo”.
Aggiunge: “Ogni volta, si è indotti a credere che l’Europa si occuperà, finalmente dotandosi di una strategia univoca e condivisa, delle cause che provocano l’esplosione epocale di migranti. Purtroppo, dinanzi al susseguirsi delle tragedie che tingono di sangue il Mediterraneo, si constata che si continua nell’indignazione rituale, per il dolore dei profughi lasciati alla mercè dei trafficanti di esseri umani e per un sistema dell’accoglienza che oscilla tra improvvisazione e precarietà”.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE FILIPPO MANCUSO
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“Una tragedia! Ormai gli scafisti mettono in mare “barchini” sempre meno sicuri e malandati incassando, sulla pelle di queste persone, milioni di dollari reinvestiti in armi e droga. Fermare i trafficanti di esseri umani è un dovere morale di tutti, soprattutto per salvare vite innocenti. Una preghiera per questi poveri morti”.
Lo dichiara in una nota il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini.
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“Il naufragio di migranti a Crotone, con tanti morti, compreso un bambino, dimostra che questo traffico di essere umani deve essere bloccato. Non è possibile fare finta di nulla, voltarsi dall’altra parte. Un massacro che si sta ripetendo giorno dopo giorno! Non e’ possibile stare fermi. Bisogna intervenire immediatamente. Un dolore profondo che deve far riflettere. Un pensiero alle tante vittime ed ai loro cari. Queste persone che cercano una nuova vita non possono essere consegnati a squadre di criminali che pur di guadagnare qualche migliaia di euro, mettono in mare imbarcazioni carrette con il pericolo di certi naufragi. La Lega farà di tutto per cercare di evitare queste morti di tanti innocenti”.
Lo dichiara il commissario regionale della Lega Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.
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«Esprimo il mio più profondo cordoglio per le vittime del tragico naufragio che si è consumato al largo delle coste crotonesi».
Lo afferma in una nota il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo.
«È questa una giornata di lutto per la Calabria e per Crotone, divenuta meta dei fenomeni migratori ma da sempre terra solidale e accogliente. Un ringraziamento va alle forze dell’ordine, ai volontari e a tutti coloro i quali si stanno adoperando a salvare i dispersi in mare. Profondo cordoglio per le vittime, purtroppo tante e tra cui anche molti bambini, i cui sogni di una vita migliore si sono spezzati a pochi metri dalle nostre coste».
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“Il bilancio della tragedia davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro aumenta di ora in ora, tra morti annegati e dispersi. Il mio pensiero va alle vittime, a quegli uomini, a quelle donne e ai tanti bambini che, confidando in un futuro migliore, hanno vissuto una tragedia incommensurabile. E’ davvero giunta l’ora in cui la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza per evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi”.
Così il consigliere regionale Francesco De Nisi, a poche ore dal drammatico naufragio sulle coste calabresi.
“Quella di oggi – prosegue il consigliere – è soltanto l’ultima delle tragedie che hanno segnato negli ultimi anni i “viaggi della speranza” degli immigrati e la conta dei morti in mare. Ritengo irrimandabile il momento in cui il governo regionale e soprattutto quello nazionale, intervengano con la dovuta fermezza nei confronti dell’Unione Europea affinché quest’ultima, assumendosi le proprie responsabilità, non lasci più sola la Calabria e intervenga con mezzi e risorse adeguati ad impedire che tragedie di tali proporzioni si possano ripetere in futuro”.
“Le persone – conclude De Nisi – che si trovano in mare in situazioni di emergenza vanno salvate a tutti i costi, ma la strage va fermata prima possibile con le adeguate iniziative a tutti i livelli istituzionali”.
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«Esprimo grande dolore per la tragedia consumatasi nel mare di Crotone che colpisce e commuove tutti. Bambini, donne, uomini, le cui vite sono state spazzate via dal mare per mano dell’uomo e di trafficanti senza scrupoli, devono trovare giustizia. Ho espresso al presidente della provincia di Crotone, Sergio Ferrari, umana e cristiana vicinanza».
È quanto dichiara il consigliere regionale e presidente della terza commissione Sanità, Pasqualina Straface.
«Un ringraziamento particolare va a tutte le forze dell’ordine, ai soccorsi impegnati a Steccato di Cutro. Questa immane tragedia deve però imporre una riflessione rispetto ai fenomeni migratori, e soprattutto alle politiche attuate dall’Unione Europea che ormai da troppo tempo lascia il nostro Paese in balia delle onde. Ne va dei principi solidaristici. La Calabria, sempre pronta a fare la sua parte ed anche di più, è ormai da anni impegnata ed abituata ad accogliere migranti, famiglie, bambini, donne, uomini, che finiscono in pasto ai criminali sperando di rincorrere un futuro migliore. L’Ue e tutti gli Stati membri si adoperino nel sostenere l’Italia e le regioni più colpite come la Calabria e la Sicilia. Concordo assolutamente con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto: dov’è l’Europa che dovrebbe garantire politiche solidali, dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Ci auguriamo che le politiche del governo, tese a frenare il fenomeno, trovino sbocchi immediati. Ma mentre l’Ue si nasconde, la Calabria è costretta a piangere le vite di decine di innocenti».
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“La tragedia che si è verificata nelle scorse ore a Cutro, colpisce tutta la Calabria e i calabresi. Non ci sono parole per descrivere questo dolore. Solo silenzio, rispetto e la consapevolezza che non possiamo restare indifferenti”.
Così in una nota, il coordinatore regionale di Italia Viva Calabria, Ernesto Magorno.
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“È notizia di queste ore la strage di migranti in arrivo sulle nostre coste, con un bilancio di 45 morti, tra cui donne e bambini, destinato a crescere nelle prossime ore. Una notizia che, similmente a quelle che si ripetono da anni nei nostri mari, ci lascia una sensazione di
sgomento e di rabbia. Vogliamo infatti ribadire come non si tratti di semplice fatalità. C’è una precisa responsabilità politica da parte dell’attuale governo di destra del nostro paese, che con il Decreto Flussi e la criminalizzazione delle ONG e la presunzione di bloccare gli
sbarchi, di fatto impedisce e rende più difficile i salvataggi in mare, giocando con la vita di uomini e donne considerati alla stregua di «carichi residuali» (termine che è esempio del linguaggio violento e discriminante del governo Meloni e dei suoi esponenti). Lo stesso
governo che davanti a questa strage si dimostra ipocritamente rammaricato, scaricando la colpa su una presunta migrazione senza controllo. Ma altrettanto ipocrita troviamo il rammarico delle forze di centrosinistra, che negli anni, al governo, hanno promosso politiche
discriminatorie, inumane e repressive in materia di immigrazione (ricordiamo fra tutte il Decreto Minniti). Ci sembra peraltro indicativo che, mentre assistiamo all’ennesima tragedia, si svolga a Riace una manifestazione in solidarietà a Mimmo Lucano, ex sindaco che rischia ad oggi la reclusione per fatti legati alla costruzione di un sistema di accoglienza. Per questo e altro, serve un’opposizione sociale e politica forte che ponga fine a questa barbaria generalizzata”.
Potere al Popolo! Calabria
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“Ci tocca registrare una nuova immane tragedia e questa volta lungo le nostre coste calabresi con un barcone carico di immigrati e distrutto dalla violente onde del mare, naufragato all’alba a Steccato di Cutro nel crotonese. Oltre cinquanta le vittime, vite umane spezzate la cui responsabilità ricade sulla folle politica di gestione di tutto un fenomeno che l’Unione Europea per prima, non vuole comprendere come affrontare e risolvere. Serviranno a poco in questo frangente le note di cordoglio provenienti da tutto il mondo della politica e delle istituzioni. I viaggi che vengono definiti della speranza spesso hanno questo tragico e drammatico epilogo dinanzi a cui, ogni persona dotata di cuore e di buon senso, non può che esserne turbato e rattristato. Auspichiamo che ora il governo italiano per primo attui una rigida politica ed assuma una decisa presa di posizione davanti all’Unione Europea in merito a questo fenomeno. Servono forme di protettorato da parte dell’Europa in quelle nazioni da dove partono massicciamente imbarcazioni di esseri umani, i cui rischi, una volta entrati in mare aperto sono altissimi e con esiti, come abbiamo visto drammatici. Si attui il principio divino di ogni Terra un popolo ed ogni popolo una Terra e si scovino quelle organizzazioni criminali che consentono il mercimonio di uomini, donne e bambini”.
Paolo Di Matteo
Coordinatore regionale Exit Calabria
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“La grande tragedia umana che si è consumata al largo delle coste di Crotone con 60 persone morte, tra le quali un bambino di pochi mesi, si rivela purtroppo l’ennesima cartina di tornasole dell’ipocrisia e dell’inadeguatezza delle istituzioni politiche europee, nazionali e locali. Ed è paradossale che questa drammatica notizia ci giunga mentre ci rechiamo a Riace per l’ennesima iniziativa di solidarietà a Mimmo Lucano, sotto processo per aver perseguito il crimine della “umanità”, mentre i criminali colpevoli di questa come delle tante altre sciagure che avvengono nel Mediterraneo, continuano a dormire sonni tranquilli. Potremmo sintetizzare il senso di questo drammatico naufragio dicendo che la demonizzazione dei salvataggi in mare non può che provocare morti. E, infatti, le prime parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a commento dell’accaduto hanno subito fatto riferimento ai “trafficanti di uomini”, evitando di distinguere, come al solito, coloro che sfruttano disperazione e stenti per profitto personale e coloro che si occupano di salvare vite. Fomentare la guerra tra poveri è indirettamente all’origine di questi incidenti, perché mira a nascondere l’interesse per le responsabilità politiche e geopolitiche della situazione di chiunque decida di migrare. Responsabilità che sono legate agli interventi militari di natura imperialista che l’Italia ha sostenuto e continua a sostenere in Libia come in Medio Oriente, così come a quel sistema economico che opera l’estrazione di risorse e lo sfruttamento a discapito dei proletari del continente africano e delle zone del mondo più povere e che vede aziende italiane come l’Eni, tra i principali protagonisti. Questi interventi e questo sistema sono stati e continuano ad essere legittimati dall’attuale forza di governo ma, anche, da coloro che oggi si trovano all’opposizione, dei quali ricordiamo solo la vergogna dei lager libici dei migranti africani decisa attraverso il decreto Minniti. Anche per questo ci dissociamo dalla solidarietà di facciata e ribadiamo che una politica che sia veramente solidale con il destino di queste persone dovrebbe ripensare l’intera posizione dell’Italia nella piramide imperialista e, nel frattempo, stanziare risorse sia per porre sotto un controllo pubblico trasparente le attività di salvataggio sia per costruire un vero piano di integrazione sociale che non si riduca all’istituzionalizzazione dello schiavismo, alla ghettizzazione dei migranti o alla collusione delle istituzioni con gli interessi dei caporali locali. Su quest’ultimo punto vogliamo spendere un ultimo pensiero. La solidarietà per questi esseri umani arriva troppo spesso soltanto in occasione di queste tragedie. Raramente si spendono parole per la qualità delle vita di chi arriva in Calabria senza trovare la morte prima. Eppure, chiunque conosca le dinamiche sociali di questa terra sa come i migranti vengano criminalizzati prima di tutto dal trattamento subito dalle istituzioni (con difficoltà, spesso immotivate, a ottenere documenti, abitazioni e contratti di lavoro) e, di conseguenza, emarginati a priori dalle comunità locali. Al moralismo di tutti quegli amministratori ed esponenti politici che si strappano le vesti per mostrare all’esterno la propria sensibilità, noi contrapponiamo l’impegno militante di denunciare continuamente questo stato di cose e di provare a cambiare il sistema e i rapporti di forza, cominciando dalla denuncia della reale origine di questi problemi”.
USB Calabria
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“Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto… Tutto quello che avete fatto a uno solo dei miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me” (Matteo 25,31-46)”.
«Piangono senza parlare i circa 60 migranti superstiti del naufragio a Cutro, con lo sguardo fisso nel vuoto; una donna grida disperata il nome del figlio che non trova più. Chissà cosa pensava quel piccolo angelo sull’imbarcazione della speranza, spezzata in due dalle onde, a Steccato di Cutro, nel crotonese. Forse sognava un futuro diverso, fatto di giochi e divertimenti, non lo sapremo mai. Oggi è il giorno del dolore per la Calabria e desidero esprimere la mia profonda, accorata e commossa vicinanza ai nostri fratelli coinvolti in questa tragedia. Quanto accaduto rappresenta l’ennesimo segnale della drammatica situazione che migliaia di migranti sono costretti a vivere nel tentativo di raggiungere l’Europa, spesso a rischio della propria vita. È inaccettabile che in un’epoca in cui siamo in grado di compiere conquiste tecnologiche straordinarie, non si riesca a porre fine a questa tragica realtà. L’Unione Europea ha una responsabilità cruciale rispetto al fenomeno migratorio, dovendo garantire l’accesso alle procedure di asilo e protezione internazionale per chi ne ha diritto, nonché promuovere politiche di sviluppo e cooperazione con i Paesi di origine dei migranti, al fine di prevenire le cause profonde della migrazione forzata. È necessario un approccio olistico e umanitario che ponga la dignità e i diritti dei migranti al centro delle politiche europee. Il naufragio di Cutro rappresenta un duro colpo per la comunità internazionale e deve essere un forte richiamo a un impegno rinnovato per porre fine alle morti in mare e garantire una gestione sostenibile e umana del fenomeno migratorio. In un momento così tragico, è importante mettere in campo iniziative di solidarietà, come i calabresi sanno fare e come già sta facendo il Governo regionale, per fornire ai sopravvissuti e alle famiglie, il sostegno, l’assistenza medica e psicologica di cui hanno bisogno e fare il possibile per alleviare le loro sofferenze».
“Ieri sono stato salvato, oggi devo salvare gli altri. Non potrei fare altrimenti. Non si può più morire in mare per fuggire dal proprio paese in guerra… i lampedusani hanno sofferto con noi e ci hanno accolto come fratelli”.
«Parole di Tadese Fisaha, l’unico tra i 155 sopravvissuti eritrei al naufragio al largo dell’isola di Lampedusa, dove il 3 ottobre 2013, 368 migranti trovarono la morte in mare, ad essere rimasto in Italia. Tadese oggi vive a Roma e aiuta altri rifugiati come lui».
ANNA MARIA STANGANELLI – GARANTE DELLA SALUTE DELLA REGIONE CALABRIA
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“L’ennesima tragedia avvenuta a Crotone ci richiama al dramma dell’immigrazione sul quale non è più possibile rinviare decisioni. Occorre assumere serie e coscienziose politiche di coordinamento internazionale affinché il Mediterraneo smetta di essere un mare cimitero e diventi invece il mare del dialogo e della pace, come tutti auspichiamo”.
E’ quanto afferma in una nota il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dirigente regionale di Azione Carmelo Versace.
“Il tema dell’integrazione – ha aggiunto Versace – deve essere al centro dell’agenda politica regionale e nazionale, non possiamo più attendere oltre o assistere ad emanazione di decreti che pregiudicano la vita di questa povera gente che fugge dalla propria terra per fame o disperazione”.
“Il nostro Partito a livello nazionale Azione – Italia Viva-Renew Europe – ha spiegato ancora Versace – ha più volte chiesto la fine di questo continuo stillicidio ponendo la questione in maniera seria e responsabile, mettendo l’accento su una tragedia che colpisce anche la nostra comunità metropolitana di Reggio Calabria”.
“Da anni – aggiunge Versace – assistiamo a soluzioni tampone, che però non riescono ad affrontare la questione in maniera netta, ma continuano a rinviare il problema attraverso scelte poco coraggiose che spesso appesantiscono il nostro sistema Paese, ma senza mai risolvere definitivamente il dramma di migliaia di persone che ogni anno attraversano il Mediterraneo in condizioni disumane”.
“Sono convinto che su tematiche come queste non possano esistere divisioni ideologiche. Siamo piuttosto di fronte alla necessità di costruire ponti per quei territori capaci di trasformare un problema in risorsa mediante una reale politica di “integrazione” prima di tutto culturale e sociale, successivamente economica, non smettendo mai di ringraziare gli uomini delle forze dell’ordine che ci supportano nella gestione di queste importanti tragedie umanitarie”.
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“Raccogliamo e condividiamo le parole del Presidente Mattarella. Sulle politiche di immigrazione l’Europa deve assumere piena responsabilità. Il naufragio di migranti a Crotone pone nuovamente e tragicamente all’attenzione del Paese e della comunità internazionale la mancanza di una politica efficace sulle politiche migratorie, che non può essere solo Italiana e non solo tesa alla repressione del controllo dei trafficanti di essere umani.”
Così in una nota il partito di Azione in Calabria guidato da Fabio Scionti.
E continua: “Riteniamo che l’impegno europeo di governo del fenomeno, sia attraverso una azione di diplomazia internazionale, di attivazione di corridori europei sicuri, ma soprattutto di controllo e di gestione dell’accoglienza per la reale integrazione dei migranti, non sia più rinviabile.”
“Non vogliamo più assistere a queste catastrofi nel Mediterraneo – conclude la nota – nè restare inermi davanti a queste tragedie di uomini, donne e bambini che cercano soltanto una vita migliore.”
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“Oggi è un giorno triste. Quello che è accaduto e sta accadendo sulla costa ionica, a Cutro, è una tragedia immane. Sono profondamente addolorato per la perdita di tante vite umane, tra cui molti bambini. Le immagini e le testimonianze che ci giungono dai vari canali raccontano qualcosa di straziante. Le urla dei bambini, delle donne, degli uomini, ci lascia veramente senza parole. Non esiste ideologia o colore politico davanti a questa tragedia, davanti a tanto dolore. Domani cominceremo a cercare i colpevoli, ma oggi è il giorno del lutto, del cordoglio, della speranza di salvare altre vite. Un grande ringraziamento deve essere fatto ai soccorritori e alle Forze dell’Ordine che nonostante il persistere di condizioni meteo proibitive si stanno adoperando per la ricerca dei superstiti e l’assistenza ai sopravvissuti. Non possiamo restare indifferenti, dobbiamo fare di più, l’Europa tutta deve fare di più”!
IL CONSIGLIERE REGIONALE ERNESTO ALECCI
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«Tristezza, sgomento, rabbia e dolore per le vite di oltre sessanta migranti e una ventina di bambini spezzate da scafisti criminali e senza scrupoli nel mar Ionio a largo di Crotone, morti mentre inseguivano il sogno di una vita migliore. I fatti di oggi rattristano ancor di più se pensiamo a quanto poteva essere e non è stato fatto dai governi precedenti. Una tragedia che si è consumata proprio nei giorni della conversione del decreto 1/23 sulla gestione dei flussi migratori, in cui il governo Meloni ha messo mano al cosiddetto “Decreto Ong”: regolamentare le attività di quelle imbarcazioni significa ridurre le possibilità che scafisti criminali le utilizzino come taxi del mare, speculando sulla pelle dei migranti. È questa una delle vie per arginare il business dell’immigrazione che, d’altro canto, può essere subìta o governata. L’Italia ha deciso di farsi ascoltare e di gestire il fenomeno migratorio, al contrario di quanto fatto dai governi di sinistra negli ultimi dieci anni. L’obiettivo primario, per Fratelli d’Italia e per il governo, è quello di arginare le partenze e di interrompere le tratte di vite umane. Stiamo lavorando a progetti utili a fermare gli affari del mare ed i fenomeni migratori direttamente alla fonte, aiutando quei Paesi a progettare lavoro ed una qualità della vita migliore. Tutto quel circuito illegale che alimenta il traffico di esseri umani sia colpito da pene severissime e lunghe, senza sé e senza ma. E quell’Europa ambigua multilingua e multicultura che abbandona l’Italia nella gestione dei fenomeni migratori, assicuri aiuti veri e solidali».
È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani.
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“Sono profondamente addolorata per la tragedia che ha visto morire in mare numerosi migranti, tra cui molte donne e bambini, a largo di Crotone. Un triste fatto che ci mette di fronte ad una umanità che continua a chiedere aiuto a trafficanti senza scrupoli, mentre l’Europa è ancora lontana dal trovare una soluzione che preveda l’aiuto nei paesi d’origine e la fine, così, di un fenomeno senza regole che ha costi umani elevatissimi e che continua a favorire le mafie legate ad esso”.
È quanto dichiara Emma Staine, assessore regionale alle Politiche sociali
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L’Istituto Nazionale azzurro diretto dal presidente, cav. dott. Lorenzo Festicini, esprime il suo dolore per la tragedia avvenuta ieri sulle coste del territorio Crotonese.
A perdere la vita sono state quasi 60 persone, molti adolescenti e bambini sono rimaste su quella spiaggia, partiti per fuggire da realtà crudeli che purtroppo come molto spesso accade, invece di trovare la terra promessa, hanno trovato la morte. La furia del mare non ha risparmiato nemmeno quelle povere anime indifese, e purtroppo in queste situazioni i più fragili sono i primi a perire.
“A nome dell’INA dichiara il presidente – Lorenzo Festicini – desidero inviare ai familiari di questi nostri fratelli e sorelle che hanno perso la vita un messaggio di profondo cordoglio nella speranza che questa cose non accadano più. L’Istituto Nazionale Azzurro vi è vicino, è vicino alle persone più fragili che hanno bisogno di aiuto. L’Istituto Nazionale Azzurro prega per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti”.