FERRUZZANO – Sono già scattati i primi controlli a seguito dell’efferato omicidio che si è consumato nel primo pomeriggio di oggi. Un cadavere in aperta campagna, è il corpo di Domenico Rodà, l’ennesima vittima della lupara, il battesimo di sangue del nuovo anno. Sette i colpi che l’hanno raggiunto, uccidendolo, mentre si trovava al bordo del suo motociclo Piaggio ape. La vittima, nativa, di Ferruzzano, ma residente a Brancaleone, dove viveva con la moglie e lavorava come bracciante agricolo era noto alle forze dell’ordine in quanto pregiudicato, legato per vincoli di parentela alla cosca Talia-Rodà, e al momento sottoposto al regime di sorveglianza speciale. A indagare sull’omicidio, che pare abbia tutte le caratteristiche di un regolamento di conti, dando il via a numerose perquisizioni in corso proprio in queste ore, i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche che, tuttavia, al momento non escludono nessuna pista.
ADELINA B. SCORDA