R. & P.
Tra i temi maggiormente dibattuti da sempre, ancor di più a seguito della tragedia verificatasi a Steccato di Cutro lo scorso 26 febbraio che ha visto perdere la vita, ad oggi, 87 migranti, vi sono indubbiamente la necessità di porre in salvo i naufraghi e garntire loro un porto sicuro nel quale possano sbarcare e il sistema di accoglienza, che consente a quei migranti di essere ospitati dignitosamente sul nostro territorio.
Per tale ragione, i Progetti SAI di Gioiosa Ionica e Sant’Alessio d’Aspromonte, con i rispettivi Enti locali ed enti attuatori – Associazione Rete delle Comunità Solidali, Società Cooperativa Sankara e Associazione Coopisa – hanno pensato di realizzare due momenti di riflessione su tali temi: salvare e accogliere, chiamando a raccolta Enti locali, ONG, Enti attuatori di Progetto, relatori con una lunga esperienza nel campo del diritto dell’Immigrazione e del tema migrazioni.
Sono due le giornate previste, giovedì 23 marzo alle ore 17:30 presso Palazzo Amaduri a Gioiosa Ionica e venerdì 24 marzo alle ore 16:00 presso l’Antico Frantoio Calabrò a Sant’Alessio d’Aspromonte.
Si inizierà a Gioiosa Ionica con il tema “SALVARE – Per una riforma del sistema di ingressi” giovedì 23 marzo alle ore 17:30 presso Palazzo Amaduri con relatori competenti e qualificati.
I fatti di Steccato di Cutro hanno obbligato ad una dolorosa riflessione, in primis, sul sistema di soccorso in mare.
Partendo dall’assunto che il fenomeno migratorio appartiene alla specie umana e, dunque, anche alla nostra epoca, è necessario comprendere che non è arrestabile, perché invariate sono le causa che spingono l’umanità ad emigrare.
Quindi, non solo quanto è accaduto poteva e doveva essere evitato, ma, il tragico epilogo ci pone davanti ad una nuova riflessione, ossia se sia possibile e come garantire a questa umanità in transito l’opportunità di raggiungere una vita dignitosa senza doverla prima mettere in pericolo, se si possa ipotizzare un sistema legale d’ingresso in Europa, sempre più fortezza e sempre meno memore dei suoi valori fondanti.
Si proseguirà venerdì 24 marzo a Sant’Alessio d’Aspromonte a partire dalle ore 16:00 presso l’Antico Frantoio Calabrò per trattare il tema “ACCOGLIERE – per una riforma del sistema di accoglienza”.
Il sistema di accoglienza in Italia opera su più livelli, quello della prima accoglienza, che comprende gli hotspot, CARA e CAS e della seconda accoglienza, il cosiddetto Sistema SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione).
Ma dietro acronimi e statistiche, dietro numeri di richiedenti asilo, rifugiati e migranti si nascondono le storie di migliaia di persone che meritano non semplicemente di essere accolte, ma di essere accolte con dignità e rispetto delle loro aspettative, dei loro bisogni e dei loro desideri.
Perché questo accada è necessario guardare al sistema di accoglienza attuale, colmo di tante buone pratiche, ma anche di tante storture.
È necessario discutere di una riforma seria del sistema di accoglienza, che coniughi rigore nei controlli, certo, ma che garantisca nel contempo di poter procedere ad una reale e concreta integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati accolti.
Ne discuteranno sia le associazioni che operano nel Terzo Settore – come gli enti attuatori di progetto – sia gli Enti locali con la presenza di sindaci che hanno scelto di praticare l’accoglienza nei loro Comuni.
Vi aspettiamo, dunque, giovedì 23 marzo alle ore 17:30 presso Palazzo Amaduri a Gioiosa Ionica e venerdì 24 marzo alle ore 16:00 presso l’Antico Frantoio Calabrò a Sant’Alessio d’Aspromonte.
È necessaria la partecipazione di tutti coloro i quali hanno a cuore l’umanità.
Come recita un antico proverbio africano “se vuoi arrivare primo corri da solo, se vuoi arrivare lontano, cammina insieme”.