di Gianluca Albanese
SIDERNO – Stabilizzare i lavoratori noti come “tecnici per il Sud” (assunti a seguito del superamento dei concorsi pubblici indetti dall’Agenzia della coesione territoriale al fine di garantire la definizione e l’attuazione degli interventi previsti dalla politica di coesione dell’Unione europea e nazionale) anche negli enti locali in dissesto e predissesto, sulla scorta del modello “spagnolo” di superamento del precariato indicato da tempo dal segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.
È la proposta del segretario generale della stessa sigla sindacale, Santo Biondo, fresco reduce da un incontro con una delegazione del loro comitato di rappresentanza.
“Da diverso tempo, come Uil, sosteniamo la necessità – ha scritto Biondo in una nota – di accendere i riflettori su questi lavoratori, che sono circa 2000 in tutta Italia e 500 in Calabria, che senza garanzia di stabilità sono costretti a ricercare soluzioni magari meno gradite o appaganti, ma che siano a tempo indeterminato. Una scelta che, come sta emergendo adesso, rischia di ingenerare una pericolosa inefficienza dell’intero sistema nell’attuazione del Pnrr e sta mettendo in evidenza le carenze della pubblica amministrazione, soprattutto in Calabria, che si sta rilevando incapace di gestire il flusso di questi fondi che avrebbero dovuto ridurre le diseguaglianze e favorire lo sviluppo del Paese”.
Secondo Biondo “davanti all’allarme lanciato da questi tecnici, riteniamo opportuno dare priorità ad un’azione di potenziamento degli enti locali, depauperati dal blocco del turnover e da una precarizzazione selvaggia dei rapporti di lavoro, attraverso l’avvio di una nuova stagione concorsuale. Verso questi lavoratori altamente qualificati, che stanno patendo anche una discriminazione ulteriore legata alla stabilizzazione dei loro colleghi chiamati alla gestione dei fondi del Pnrr nei ministeri, la politica – soprattutto quella meridionale – deve prestare un’attenzione particolare”.
Non manca un riferimento all’emendamento “presentato sulla vicenda di questi tecnici dal senatore Nicola Irto. Riteniamo questo atto – ha aggiunto Santo Biondo – un primo passo importante che si muove nella direzione giusta, ponendo l’attenzione su questo tema che, sino ad oggi, non è stato attenzionato dalla politica”.
La realtà, però, vede numerosi enti locali in dissesto e predissesto, la maggior parte dei quali si trova in Calabria, “che – ha rilevato il leader di Uil Calabria – rischiano di non poter fare i concorsi e procedere alla stabilizzazione di queste importanti figure professionali. È necessario apportare – ha aggiunto – una attenta modifica ai parametri assunzionali e per la stabilizzazione di queste lavoratrici e di questi lavoratori, in particolare per i comuni. Se questa operazione non viene
portata a compimento con rapidità, se su questa non si concentra l’attenzione dei parlamentari meridionali, si rischia che queste professionalità vadano perse perché attratte da condizioni economiche e professionali migliori”.
Una soluzione potrebbe giungere dalla “rimodulazione del programma comunitario “CapCoe – Capacità per la Coesione 2021-2027”, rivolto proprio al rafforzamento della capacità amministrativa e di spesa dei fondi comunitari di Enti Locali e Regioni, in particolare nel Sud, in modo da consentire non solo nuove assunzioni, ma anche l’assorbimento e stabilizzazione dei lavoratori precari assunti proprio per i medesimi fini”.
I temi esposti, secondo il segretario regionale della Uil devono diventare prioritari nel dibattito politico nazionale per rilanciare il Paese, mediante “il rafforzamento della pubblica amministrazione, anche attraverso il miglioramento contrattuale per attirare le migliori professionalità”, che “è fondamentale per attrarre investimenti, rilanciare lo sviluppo economico dell’intero Paese, in particolare del Sud Italia, e migliorare i servizi resi ai cittadini”, avviando una nuova stagione concorsuale, sostenendo l’azione del comitato dei tecnici per il Sud “e procedendo a una revisione della geografia istituzionale riprendendo e rilanciando – conclude la nota – il progetto dell’associazione dei Comuni”.