di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Passa col voto compatto della maggioranza e quello contrario dell’unico consigliere di opposizione presente (Pasquale Mesiti) il bilancio di previsione 2014 che non ha risparmiato qualche curiosità e i ripetuti “botta e risposta” tra lo stesso consigliere Mesiti e il primo cittadino, gestiti con molto equilibrio e in maniera rispettosa del ruolo dell’opposizione da parte del presidente Femia.
{loadposition articolointerno, rounded}
Sono altresì affiorate le differenze ideologiche tra i due “contendenti”: da un lato il pentastellato Mesiti ha fatto le pulci all’amministrazione su alcuni punti specifici, in maniera incessante e incalzante; dall’altro, il sindaco, in almeno in una occasione, ha mostrato l’orgoglio di rappresentare il tricolore che richiama alla memoria la sua estrazione aennina. Ma sono spigolature.
Dicevamo delle curiosità: la principale riguarda il fatto che il comune di Marina di Gioiosa Ionica, ai sensi della normativa relativa all’applicazione dell’Ici e dei tributi che nel corso degli anni sono subentrati a quell’imposta, risulta essere a tutti gli effetti un comune montano e, come tale, sui suoi terreni agricoli vige il regime di esenzione dal tributo. Un vero e proprio paradosso, di quelli che farebbero la felicità della premiata ditta GianAntonio Stella-Sergio Rizzo e che, coi tempi che corrono, rischia di finire, tanto che l’amministrazione, in attesa di un decreto ministeriale che potrebbe porre fine a questo vero e proprio ossimoro, ha approvato un regolamento dell’Imu sui terreni agricoli che, ai fini precauzionali, prevede una tassazione con aliquota del 7,6 per mille, comunque non dovuta (solo dalle aziende agricole e non dai privati che si dedicano alla coltivazione degli orti per esigenze familiari) e che si dovrà pagare solo se entrerà in vigore un nuovo decreto ministeriale che non annovererà più il centro costiero tra i paesi di montagna.
In precedenza, era stato approvato il regolamento della Iuc, sul quale Mesiti ha chiesto ancora una volta agevolazioni fiscali per le famiglie che si dedicano all’allevamento di un suino per consumo familiare e, in questo modo, smaltiscono naturalmente la frazione umida dei rifiuti. Il sindaco Vestito, dal canto suo, ha detto che si sta ancora valutando la possibilità di considerare la proposta di Mesiti, pur con l’esigenza primaria di salvaguardare gli equilibri di bilancio e la sussistenza di entrate sufficienti a tal fine.
Entrambi i punti passano all’unanimità, così come la verifica della qualità e quantità delle aree edificabili da destinare alla residenza pubblica ed alle attività produttive del 2014 (insussistenti), il piano delle consulenze e limiti di spesa per il 2014 (quantificato in 1996,80 euro, pari all’80% di quanto speso nel 2009 per questo capitolo), e il piano delle alienazioni immobiliari (anche in questo caso non sussistono beni immobili alienabili) sul quale, dopo la richiesta di chiarimenti fatta da Pasquale Mesiti, il primo cittadino ha ricostruito la vicenda più volte sollevata sulle colonne di un free press locale, al quale Vestito non ha risparmiato qualche battuta al vetriolo, chiarendo di rispondere in Consiglio sull’argomento solo in ossequio al ruolo del consigliere Mesiti.
Nell’illustrare, poi, il documento contabile, il sindaco ha detto che «Non era il bilancio che avremmo voluto, per colpa dei troppi vincoli fissati dalle recenti normative che – ha detto – assegnano troppi compiti ai comuni e sempre meno risorse, come dimostrano, ad esempio, i 22.000 euro in meno che arrivano quest’anno dal fondo di solidarietà. Tuttavia – ha proseguito Vestito – abbiamo conseguito l’obiettivo del pareggio e del rispetto degli equilibri, mantenendo il principio di equità nell’imposizione fiscale, per la quale abbiamo previsto diverse detrazioni e agevolazioni già esposte nel corso delle precedenti sedute consiliari».
Vestito ha altresì compiuto un’analisi sulle spese sostenute e quelle previste, indicando le percentuali d’incidenza delle principali spese nel bilancio comunale.
Sono stati altresì previsti ben 500.000 euro per la manutenzione delle strade «che però potranno essere spesi – ha chiarito il sindaco – solo dopo il recupero delle somme previste dalle sentenze del tribunale a mo’ di risarcimento danni al Comune parte civile nei principali processi in cui si è costituito», tra i quali – è il caso di ricordarlo – il processo “Circolo Formato”, la cui sentenza di primo grado è stata pronunciata più di un anno fa e che prevede ben 225.000 euro a favore del Comune di Marina di Gioiosa Ionica a titolo di provvisionale.
Ovviamente, il consigliere Mesiti ha mosso numerosi rilievi, iniziando dalla mancata realizzazione, nei fatti, di quel “bilancio partecipato” che fu oggetto di una specifica mozione del gruppo di opposizione di qualche mese fa. Mesiti ha altresì ricordato che l’amministrazione aveva preannunciato che in fase di discussione del bilancio, avrebbe chiarito se avesse previsto una specifica voce di spesa per la trasmissione via streaming delle sedute consiliari «Una spesa – ha detto – che ritengo più utile di tante sostenute, come quelle per le bandiere o l’amplificazione audio in occasione delle manifestazioni pubbliche, o lo stesso acquisto di una nuova fascia tricolore».
L’attivista del movimento 5Stelle è altresì tornato su una interrogazione presentata sull’installazione dell’autovelox (non prevista all’ordine del giorno della seduta consiliare odierna), sulla decisione di spendere 400.000 euro per la manutenzione straordinaria del Palasport “Marcellino” «sacrificando – ha detto – il campo sportivo» e sui 170.000 euro per le spese del personale impiegato nell’ufficio tecnico comunale, accennando alla singola situazione di un dipendente che secondo il consigliere di opposizione sarebbe interessato da una situazione di sovramansionamento.
Un riferimento, quest’ultimo, che ha destato l’insofferenza di alcuni settori della giunta, tanto che l’assessore Napoli ha detto che «Arrampicarsi sugli specchi per parlare della singola situazione di un dipendente in questa sede non è dignitosissimo».
Ancora più insofferente il sindaco, che ha risposto, non senza una punta di sarcasmo, su uno solo dei rilievi mossi da Mesiti, quello relativo all’acquisto di una nuova fascia tricolore. «Non avendo – ha spiegato – il fisico snello della dottoressa Adorno – ex componente della triade commissariale che ha amministrato prima delle elezioni dello scorso novembre – è stato necessario comprarne una nuova che potessi indossare. Capisco – ha proseguito – che il tricolore a qualcuno possa dare l’orticaria, ma io lo indosso con orgoglio».
In chiusura, il vicesindaco Maria Elena Loschiavo ha relazionato sul nuovo regolamento del trasporto scolastico «Che prevede maggiore responsabilità e vigilanza da parte di tutti i soggetti interessati, specie in funzione della prevenzione di fenomeni come la dispersione scolastica, e del quale possono fruire gli alunni delle scuole che abitano a più di cinquecento metri dal luogo di destinazione». Il punto è passato col voto unanime dell’aula.