R. & P.
Bruno Panuzzo incontra a Roma il grande artista Fiorello.
Riviviamo, attraverso la dichiarazione diffusa da Panuzzo sui social, l’esperienza legata allo straordinario incontro.
“Era il settembre del 1992 quando su Italia Uno (un canale televisivo dell’allora gruppo Fininvest) faceva il proprio esordio un programma destinato ad ottenere un notevole successo. Lo show veniva trasmesso ogni sera alle ore venti e coinvolgeva, per circa mezz’ora, diversi concorrenti. Gli stessi, erano persone comuni che, dalle piazze del Bel Paese, si cimentavano nell’arte del canto proponendo i brani musicali più disparati. In quell’inizio d’autunno del 1992 (preceduto da una primavera e da un’estate, che per l’Italia si erano rivelate caldissime e non solo dal punto di vista climatico) si concretizzava finalmente, per la televisione di allora, qualcosa di nuovo ed originale. In pochissimo tempo imparammo a pronunciare lo strano ed orientaleggiante nome del programma: Karaoke (in giapponese letteralmente orchestra vuota). La sera, il pubblico di ogni età, si fiondava davanti allo schermo per apprezzare o ridacchiare, benevolmente s’intende, delle performance più o meno valide dei concorrenti. A colpire, forse più del programma stesso, fu la figura del conduttore. Un ragazzo simpatico; originale; atipico; dalla battuta sempre pronta e con un insolito codino. Il nome di quel giovane conduttore era Fiorello. Siciliano verace, Fiorello, rappresentava l’emblema del “bravo ragazzo” che con grande determinazione e sacrificio era riuscito ad “imporre” il proprio talento al mondo dello spettacolo nazionale. Era stato proprio quel talento che lo aveva spinto sino a quel palco! Una lunga gavetta alle spalle, principiata come animatore di villaggi turistici, sino a giungere presso importantissime emittenti radiofoniche a carattere nazionale e ad iconici programmi TV. Il sottoscritto, assieme a tanti giovani di allora, cominciò a seguire Fiorello. L’artista si espresse, poi, in manifestazioni storiche come ad esempio Festivalbar. Pubblicò singoli di successo come Spiagge e San Martino giungendo, nel 1995, al Festival di Sanremo con l’indimenticabile brano Finalmente Tu. Il resto è storia recente. I successivi programmi in Rai ed il grande successo di tali trasmissioni (sia televisive che radiofoniche) consacrarono definitivamente la figura di Fiorello. L’artista è divenuto, nel tempo, uno dei personaggi più amati d’Italia! Istrionico, trasformista ed innovatore è stato capace di farsi amare da diverse generazioni: divenendo una sorta di simbolo del nazional popolarismo. Il successo di Fiorello è stato quindi intenso ed inarrestabile. Fu sin dal suo esordio che, un po’ come tantissime persone, il sottoscritto espresse dentro se stesso il desiderio d’incontrarlo. Il tutto era un sogno che sembrava non doversi realizzare. La vita è però strana e per nulla scontata. Ed ecco che in una clemente mattinata romana, in quel di Via Asiago, il mio sogno più longevo si concretizza. Il tutto si caratterizza grazie a quel magnifico “contenitore” che è rappresentato dal programma “Viva Rai due”. Quarantacinque minuti di sorrisi, di battute, di ritmi elevati e d’incursioni tutt’altro che scontate. Fiorello canta, balla, anima ed è, ovviamente, il punto di forza di un programma originale ed innovativo. L’artista riesce a portare la propria forza fra la gente: facendo entrare in quella dimensione “fantastica” noi persone comuni. Un artista che è riuscito a condurre la radio e la televisione verso un cambiamento radicale. Ha aperto quell’ultima “porta” che ha connesso definitivamente i due media “classici” al dirompente mondo dei social. Fuori scena Fiorello è sempre Fiorello! Spiritoso, disponibile e dinamico riesce ad interagire con chi ha avuto la fortuna d’incontrarlo, anche se per un solo breve istante. Ed io, fra questi, ringrazio chi mi ha offerto tale straordinaria possibilità. La stessa mi ha consentito d’incontrare un artista di grandissima caratura, nonché uno dei più grandi eroi della mia adolescenza. Grazie di cuore Fiore!”