di Simona Ansani
TRENTINO – E’ stato trovato senza vita l’orso M62 da alcuni escursionisti nella zona tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, in Trentino. L’orso che al momento del ritrovamento era in uno stato non avanzato di decomposizione, la sua identità è stata confermata dalle marche auricolari. M62 era stato definito uno degli orsi problematici e su di lui l’Ispra doveva pronunciarsi per un possibile abbattimento, ora però a stabilire le cause della morte sarà l’autopsia, presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, al quale sarà consegnato l’esemplare.
In seguito al ritrovamento della carcassa dell’orso si sono scatenate le associazioni animaliste, con Leal, Odv e Zampe che hanno inviato al Servizio forestale della Provincia autonoma di Trento ed all’Istituto zooprofilattico delle Venezie un’istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento e hanno anche chiesto di poter partecipare all’autopsia dell’animale. Anche Oipa e Enpa chiedono di conoscere le cause della morte. Tutto questo nel giorno in cui circa 150 persone hanno deciso di manifestare sotto casa del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, “reo” di aver firmato il decreto di abbattimento per Jj4, che ha aggredito e ucciso il 26enne Andrea Papi in valle di Sole. Una manifestazione organizzata dal Partito animalista europeo da cui altre associazioni, come Oipa, si sono dissociate, scrivendo che non va mescolata “la vita privata a quella politica dei rappresentanti istituzionali”. (come riporta l’Ansa, ndr).
《Se è stato ucciso dall’uomo la responsabilità morale è di Fugatti》dichiara l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, 《i boschi sono pieni di insidie, anche per gli orsi. L’esame necroscopico chiarirà di che cosa è morto M62, un maschio giovane, di circa 4-5 anni, incluso nell’elenco dei ‘condannati a mortè dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. solo perché ‘confidente’: non aveva mai aggredito nessuno. Di certo, se la mano e l’intenzione dell’uomo avessero qualcosa a che fare con questa morte, cioè se fossimo davanti a un atto di bracconaggio, sapremmo bene come inquadrare l’avvenimento: nel clima di paura e di odio creato e alimentato da Fugatti. Il presidente della Provincia ne porterebbe la responsabilità morale. Quanto agli eventuali esecutori materiali, agiremmo in ogni sede perché non restino impuniti》.