R. & P.
ARDORE -La decisione presa nei giorni scorsi rappresenta una delle più difficili intraprese da quando siamo amministratori… una scelta indubbiamente amara ma assolutamente necessaria che è scaturita, purtroppo, dalla chiara volontà di voler proseguire con un modus operandi che abbiamo fortemente contestato, tanto da giungere a costituire, come ormai noto, il gruppo autonomo “Uniti per Ardore”, il cui obiettivo non era certamente quello di rassegnare le dimissioni, ma esclusivamente quello di provare a collaborare con il sindaco per cercare di risolvere quelle discrepanze che già da qualche tempo si erano create nella compagine consiliare, ma che si sono rivelate insormontabili, tanto che sono stati necessari pochi giorni per capire che le nostre intenzioni da sole non potevano bastare.
E tale risultato non è stato sicuramente il frutto di una nostra volontà, bensì la naturale conseguenza che la prosecuzione di certi comportamenti antidemocratici, che sono apparsi come un’evidente presa di posizione, hanno inesorabilmente determinato, accentuando il dissenso già esistente. Nel rispetto del mandato che i cittadini ci hanno conferito, avevamo semplicemente chiesto che le decisioni riguardanti qualsiasi attività amministrativa venissero condivise e assunte tramite opportuni strumenti di discussione che potessero coinvolgere tutta la maggioranza, richiesta che è stata totalmente ignorata. Da circa due anni a questa parte, questo clima di collaborazione ha cominciato a vacillare e l’attività amministrativa è stata sempre più accentrata dalla figura del sindaco e, talvolta, da qualche altro componente dell’amministrazione andando così a condizionare il normale svolgimento delle dinamiche di governo, non più basate sulla dialettica tra le parti in sede di riunioni tra sindaco e consiglieri, ma su proposte e decisioni già prese in sedi non istituzionali.
Anche politicamente si assumevano decisioni arbitrarie e unilaterali e contrarie alla civicità della lista, come quella di un anno fa di fare iscrivere due consiglieri comunali nelle file di Forza Italia in occasione delle ultime elezioni regionali, probabilmente per tentare di segnalare la loro esistenza al costituendo governo regionale, su input del sindaco, allora esponente della segreteria regionale del PD, e senza informare gli altri consiglieri, venuti a conoscenza della cosa solo a fatto compiuto. Giusto per citare qualche esempio, la riqualificazione urbana tra piazza dante e piazza concordia che si sta eseguendo con un mutuo di 600.000 euro da progetto, riguarda solo la parte sovrastante il suolo, lasciando nella parte sottostante una rete idrica e fognante di oltre 50 anni. Questo tratto di via Carducci è oggetto ogni anno di più interventi di manutenzione straordinaria oltre al fatto che il nostro Comune ha dovuto indennizzare dei privati cittadini di una cifra ammontante a 40.000 euro per i danni causati agli stessi dalla rete fognante fatiscente ed obsoleta.
Urge sottolineare inoltre che, proprio in merito all’argomento in questione, alcuni consiglieri facenti parte del gruppo originario avevano suggerito al Sindaco di contrarre un mutuo di un importo maggiore per poter sostituire la rete idrica e fognante nelle zone maggiormente disagiate e tra queste sicuramente sarebbe rientrata la via Carducci, nel tratto oggetto di riqualificazione. ciò purtroppo non è avvenuto e ci potremmo ritrovare a breve e a lavori ultimati, a dover intervenire per riparazioni di una certa importanza. Proposta, quest’ultima, mai presa in considerazione, forse perché non rappresentativa di un tipo di politica che punta sulla visibilità. Senza tralasciare l’inefficiente gestione di alcuni lavori pubblici come la riqualificazione di un tratto della via Gaetano Ruffo sita in Ardore Centro che rientra tra i lavori previsti per l’adeguamento delle aree urbane (per i quali era stato richiesto un muto di 400.000,00 euro), lavori mai iniziati e che non si sa quando inizieranno.
A questo potremmo aggiungere il rifacimento della rete idrica nella frazione schiavo, un lavoro di circa 150.000,00 euro, anch’esso stranamente fermo nonostante la consegna dei lavori… per non citare poi le piazze di Potito e Pantano per le quali non esistono né progetti e nè impegni di spesa oltre al totale abbandono della viabilità rurale. Da ciò appare evidente come, contrariamente a quanto accade nelle zone centrali della Marina, quelle più periferiche vengono messe su un livello diverso nella speranza che qualcuno prima o poi possa, magari, trovare il tempo di intervenire. In definitiva, in questo ultimo anno, è stato detto e fatto capire al sindaco di adottare modalità di gestione e di programmazione più dirette alla partecipazione di tutti alle decisioni, abbandonando vie unilaterali ed estemporanee assunte dal sindaco che svuotavano di ogni possibilità di intervento anche dei componenti della giunta con le rispettive deleghe.
Nell’ultimo mese, dopo la costituzione di un gruppo autonomo in seno alla maggioranza, sembrava che si volesse cambiare rotta, ma ciò è avvenuto solo a parole. Nei fatti il modus di operare è rimasto uguale, in disprezzo ai ruoli della maggior parte dei consiglieri ed assessori che oggi, anche a salvaguardia della PROPRIA DIGNITA’, dei comportamenti politico-amministrativi e del buon nome dell’amministrazione e anche del sindaco… SENZA ALTRI SECONDI FINI, hanno preso questa irrevocabile e sofferta decisione.
Martelli Alessandro, Caserta Maria, Procopio Tiziana, Tropepi Francesco, Lascala Giovanni.