R. & P.
Il tramonto di una calda serata sulla riva dello Jonio reggino ha fatto da cornice naturale alla presentazione del libro “Un visionario inaspettato”, la biografia dedicata ad Italo Falcomatà, svoltasi sul Lungomare San Francesco da Paola di Bovalino, in piazza Canceglia.
Un’occasione per tornare a parlare dell’eredità politica ed amministrativa del sindaco della Primavera reggina, un ulteriore confronto che ha coinvolto una folta platea di amministratori e cittadini, nell’intento congiunto di attualizzare la figura di Italo Falcomatà, tratteggiandone i caratteri nei molteplici ruoli che lo hanno visto impegnato al servizio della comunità reggina.
A fare gli onori di casa, il sindaco Vincenzo Maesano che insieme all’assessore alla Cultura, Pasquale Blefari, ha promosso l’iniziativa ed aperto il dibattito con i suoi saluti.
“Siamo felici di poter ospitare qui la presentazione di questo libro – hanno affermato in apertura i due rappresentanti del Municipio jonico – per la comunità di Bovalino, Italo Falcomatà rappresenta un simbolo di buona politica, una storia bella, purtroppo interrotta troppo presto, che costituisce oggi un modello per tanti giovani che si affacciano alla politica, anche sul nostro territorio”.
Presenti al dibattito, moderato dalla giornalista Mariateresa Ripolo, tanti amministratori dei Comuni di della Locride, il sindaco di San Luca, Bruno Bartolo, accompagnato dall’assessore Mario Moscatello, il sindaco di Bianco, Giovanni Versace, il sindaco di Staiti, Giovanna Pellicanò, il presidente del Consiglio comunale di Benestare, Rossella Scopacasa, con l’assessore Antonio Caminiti, il capogruppo di maggioranza Maurizio Macrì ed il consigliere Ferdinando Siciliano, il vicesindaco di Caraffa del Bianco, Domenico Cozzupoli, l’assessore di Ardore, Nino Lascala, la consigliera di Platì, Anna Varacalli, il consigliere di Careri, Pietro Callipari, insieme a diversi altri amministratori del Comune di Bovalino.
Tra i relatori, il sindaco di Benestare e consigliere metropolitano Domenico Mantegna, anche lui tra i promotori della presentazione, che ha approfondito alcuni dei passaggi centrali contenuti nel libro dedicato ad Italo Falcomatà.
“Per noi che apparteniamo a questa generazione di amministratori – ha affermato – Falcomatà è stato un esempio di straordinaria umanità, un modus che ha costituito il pilastro centrale della sua esperienza politica, e che è oggi uno dei principali motivi per cui viene ricordato. Credo che la sua figura vada ben oltre i confini territoriali. Falcomatà è stato ed è un esempio per la Calabria, il Mezzogiorno e per l’intero Paese. Il nostro compito oggi – ha concluso Mantegna – è trasferire la sua eredità morale e politica in un contesto certamente differente, ma che ci richiama all’impegno per la crescita del nostro territorio attraverso gli stessi strumenti che Italo ci ha insegnato attraverso la sua testimonianza”.
A concludere il dibattito, l’intervento di Giuseppe Falcomatà.
Incalzato dalle domande della presentatrice, Falcomatà ha ripercorso i tratti salienti dell’esperienza amministrativa del padre, richiamando alcuni dei capisaldi politici, ancora del tutto attuali, che hanno caratterizzato il contesto storico a cavallo tra la fine degli anni novanta ed i primi duemila: lo sviluppo del Mezzogiorno, il tema del regionalismo, oggi dell’autonomia differenziata, il ruolo dei sindaci come baluardo di rappresentatività delle istanze territoriali e la prevalenza degli interessi collettivi sulle ragioni di partito.
Sul finale una novità che riguarda l’immediato futuro della Fondazione.
Falcomatà ha infatti annunciato l’avvio di una scuola di formazione politica, “un progetto – ha spiegato concludendo il suo intervento – che guarda soprattutto ai giovani, ai tanti che, come anche qui a Bovalino, si avvicinano alla politica con curiosità, superando il muro di disillusione dovuto principalmente ad esempi negativi, con l’obiettivo di impegnarsi personalmente mettendosi al servizio della propria comunità”.