di Gianluca Albanese
SIDERNO – Chi sostiene chi; e quanto può influire l’esito del voto alle Comunali di Reggio (che hanno visto la vittoria a maggioranza bulgara del centrosinistra guidato da Giuseppe Falcomatà) sullo scenario regionale, con particolare riguardo al macrocollegio della nostra provincia. Sono questi i principali interrogativi che tengono banco nel primo giorno dopo la presentazione delle liste che sostengono i cinque candidati governatori, le esclusioni eccellenti e, appunto, il voto amministrativo reggino.
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Già, perché per quanto riguarda i candidati locridei, sui quali Lente Locale rivolge una particolare attenzione, sembra evidente che chi ha costruito la propria candidatura e già da tempo aveva iniziato la campagna elettorale (in alcuni casi molto prima dell’ufficializzazione della candidatura) sa di poter contare su una presunta base di consenso iniziale dovuta o all’appartenenza a una compagine amministrativa ovvero ad un partito politico, ossia a un movimento.
Per esempio, per capirci meglio, è presumibile pensare che, guardando al Pd, i circoli cittadini e il coordinamento locrideo votino compatti per il proprio segretario provinciale Sebi Romeo, dopo la clamorosa esclusione di Nino De Gaetano. Così come è ragionevole pensare che la maggioranza in consiglio comunale a Locri e la giunta votino compatte (con la sola esclusione di Alfonso Passafaro, anch’egli candidato al consiglio provinciale con la Casa della Libertà-Wanda Ferro Presidente) per il vicesindaco Raffaele Sainato (in lizza con Autonomia e Diritti-Oliverio Presidente), così come a Roccella Ionica c’è da aspettarsi che il gruppo “Roccella prima di tutto” capeggiato da Sisinio Zito, appoggi la candidatura di Vincenzo Bombardieri (unico locrideo in corsa con la lista del Pd) che di quella maggioranza consiliare fu assessore.
Appare evidente che il movimento “Nuova Calabria” appoggi Franco Crinò, così come una parte del gruppo consiliare di opposizione a Locri potrebbe sostenere la candidatura di Peppe Cautela, fratello di Nadia, consigliere comunale.
E poi? Rimane l’elettorato libero, non intruppato, non legato da vincoli di militanza nel quale tutti cercheranno di pescare, e anche quei soggetti politici rimasti privi di figure di riferimento. È il caso dell’osservatorio politico-culturale “Spazio Aperto” che, riposti da tempo in un cassetto i sogni di una candidatura di un suo esponente a palazzo Campanella, si starebbe guardando attorno ed è già stato oggetto di qualche richiesta di accordo da parte di alcuni candidati. Nulla di ufficiale, per carità, ma i voti dell’osservatorio composto, tra gli altri, da Pino Mammoliti, Attilio Tucci, Nicola Frammartino ed Elisabetta Cannizzaro potrebbero fare comodo a più di un aspirante consigliere, specie dopo la mancata ricandidatura di Demetrio Naccari Carlizzi, da sempre riferimento sovra comunale di quella compagine.
Che farà, dunque, Spazio Aperto? Lascerà libertà di coscienza ai propri esponenti o cercherà di mettere su un ipotetico piatto della bilancia il proprio sostegno a uno dei candidati in lizza? Conoscendo l’acume e l’esperienza dei suoi, propenderemmo per la seconda ipotesi.
Lo stesso interrogativo si pone per i movimenti LocRinasce, Siderno Libera, Libertà è Partecipazione, per la galassia civatiana che non sempre accetta passivamente le scelte del Pd, e così via. Al momento si sono sbilanciati in pochi. Tra questi il vicesindaco di Gioiosa Ionica Maurizio Zavaglia che ha pubblicamente reso noto il suo appoggio al candidato del Pd Peppe Giordano.
Altro criterio da tenere presente, poi, è quello dell’appartenenza territoriale a una comunità. Per essere più chiari, il fatto che Mimmo Panetta sia l’unico candidato di Siderno, ad esempio, potrebbe avvantaggiarlo e fargli avere una buona fetta di consensi anche da parte di chi non si riconosce nelle posizioni di Sel. Diverso è il discorso di Locri, laddove ben quattro candidati sembrano “saturare” la domanda di riferimenti elettorali della porta accanto.
Eppure c’è ancora chi pensa che esistano dei territori elettorali più o meno vergini, o che comunque vale la pena di battere per cercare di conquistare ulteriore consenso. È il caso della zona Sud della Locride che mentre presenta diversi candidati di centrodestra (Crinò, Serranò, Bonfà, ecc.) non fa offerto altrettanto nel centrosinistra tanto che ci sono candidati dell’area Grecanica come Tito Nastasi dei Democratici e Progressisti, che insistono molto su quella zona
Il criterio dell’appartenenza territoriale (o meglio, della geopolitica) non è stato seguito dal Movimento 5Stelle, che ha deciso di non candidare il sidernese Dino Audino per lasciare a una donna il posto rimasto vacante in lista. Eguaglianza di genere, dunque, invece della rappresentanza capillare dei candidati nel territorio. Un criterio che non ha creato alcuna polemica all’interno del movimento e che non ne ha scalfito la compattezza, a differenza di quanto accaduto a Reggio Calabria, laddove le scintille interne avranno, probabilmente, avuto il loro peso nel tracollo elettorale dei penta stellati. Certo, un candidato della Locride avrebbe dato più visibilità al movimento che comunque ha scelto Siderno per iniziare ieri la propria campagna elettorale.
A proposito di elezioni comunali a Reggio. Chi appare particolarmente contento del responso delle urne è il Centro Democratico, che ha preso 6.187 voti, pari al 7,5% dei consensi, conquistando tre seggi in consiglio comunale. Un dato, che secondo il locrese Dario Marando, candidato a palazzo Campanella, “E’ espressione del radicamento del partito nel territorio e costituisce un buon viatico per le elezioni regionali”.
Restando nel capoluogo, nel centrodestra continuano a dettare legge gli scopellitani (Reggio Futura è la prima lista dell’opposizione) ai quali può essere aggiunto il confortante risultato della lista “Sud” (che sostiene la candidatura alla regione di Alfonso Passafaro), che ha preso 1.326 voti, la metà di un Nuovo Centrodestra in calo e quasi il doppio di Fratelli d’Italia.
Male i partiti di sinistra,: si va da Sel che non ha raggiunto il 2% e che non ha preso consiglieri, così come la Sinistra per Reggio.
Ora, dunque, non rimane che attendere eventuali endorsement da parte degli attori politici locali non schierati nei partiti e capire le loro intenzioni di voto, al fine di provare a immaginare che aria tirerà da qui a un mese in Calabria. Fermo restando che esiste un voto d’opinione che va rispettato e che deve avere il suo peso.