di Antonio Baldari
LOCRI – Il Governatore della Calabria interviene sulla querelle legata alla via di comunicazione principale e pressoché unica tra il versante jonico e tirrenico della regione: “La Galleria Limina, purtroppo, sarà chiusa per venti mesi a cominciare da gennaio. Ho già attivato i miei collaboratori, i miei dirgenti perché intervengano per potenziare i collegamenti almeno via treno fra Locri e Lamezia Terme con i treni nuovi che stiamo facendo arrivare in Calabria. Ci saranno dei collegamenti stradali alternativi che Anas dice insomma di poter affrontare ma siamo al lavoro per risolvere…”
“Anno nuovo vita nuova”. Un vecchio adagio che ben si attaglia per l’ormai annosa questione legata alla paventata chiusura della “Limina”, di cui avevamo detto sul Nostro Giornale ponendo dei legittimi interrogativi circa la gestione in anticipo della vexata quaestio, che tiene in forte apprensione un po’ tutta la regione Calabria: orbene, è di stamattina la visita in quel di Locri del governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, il quale, intrattenutosi con i Colleghi giornalisti per rispondere alle domande a lui rivolte, ha inteso affermare che “La Galleria Limina, purtroppo, sarà chiusa per venti mesi a cominciare da gennaio e quindi questo sarà davvero un problema – così il presidente di tutti i Calabresi – ho già attivato i miei collaboratori, i miei dirgenti perché intervengano su Trenitalia per potenziare i collegamenti almeno via treno fra Locri e Lamezia Terme con i treni nuovi che stiamo facendo arrivare in Calabria. Ci saranno, poi, dei collegamenti stradali alternativi che Anas dice insomma di poter affrontare però sarà un problema importante, ce ne stiamo occupando, si chiuderà da gennaio ma noi siamo già al lavoro per tentare di mitigare i disagi …”.
E dunque, si chiude, la Limina sarà inaccessibile e per ben venti mesi che, se si vuole, si può anche dire due anni o, se si preferisce ancora, settecentotrentagiorni. Ad andare tutto bene, che non ci siano altre problematiche, soprattutto di carattere burocratico, che dovessero presentarsi ed ostacolare lo sviluppo dei lavori da effettuare e portare a termine; un timore che oggi diviene realtà, nelle considerazioni del governatore Occhiuto, apparso molto preoccupato per ciò che si verrà ad originare con l’inizio del 2024, il cui abbrivio non entusiasma già nessuno per le soluzioni indicate dallo stesso numero uno dell’esecutivo calabrese.
Per carità, quel “Ho già attivato i miei collaboratori e i miei dirigenti”, “Stiamo lavorando per tentare di mitigare i disagi” inducono alla speranza e, quantomeno, alla plateale volontà delle Istituzioni di volere sciogliere l’annoso nodo – perché la Limina non versa in queste condizioni da ieri bensì da svariati anni! – certo, il coinvolgimento di Trenitalia ed Anas lasciano un po’ freddini, per la verità, volendo sottolineare ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno!, delle condizioni terzomondiste in cui versano le ferrovie calabresi, nonostante le novità che si è inteso porre in essere con nuove macchine da far correre sui binari regionali.
E poi, le strade, con lo stesso Occhiuto che sembra non essere tanto convinto, neanche lui, quando asserisce che “Ci saranno, poi, dei collegamenti stradali alternativi che Anas dice insomma di poter affrontare”, dicendola lunga sulla reale fattibilità di tale iniziativa perché, guardandoci in faccia e non allo specchio, le arterie viarie calabresi, reggine in ispecie, quelle sono e quelle rimangono: piuttosto, si sarebbe dovuto intervenire molto ma molto prima, con un’adeguata programmazione di tale intervento. Frattanto, libiam ne’ lieti calici ora che a Capodanno 2024 forse non si farà. Chissà!…