LOCRI – Quanto riferito dal signor Cosimo Romeo in merito all’assegnazione impropria della figura di infermiere pediatrico, al figlio diversamente abile, emessa dal distretto sanitario locride dell’Asp di Reggio Calabria, ha trovato conferma, a suo dire, proprio ieri mattina.
Romeo, infatti, ci ha comunicato e ha inoltrato, un’altra lettera informativa al presidente della Regione, al Prefetto, alla scuola e all’Asp, portandoli a conoscenza della non idoneità del dipendente Asp a fungere da infermiere pediatrico. Lo avrebbe affermato il dipendente stesso, infatti, ci ha raccontato il genitore di Nicola, alunno dell’Istituto comprensivo “De Amicis Maresca”, a cui non viene riconosciuta l’assistenza di un infermiere che lo aiuti a mangiare durante la ricreazione: «Martedì mattina – ci informa il padre di Nicola- è arrivata la conferma di quanto avevo già espresso e scritto agli organi di competenza, infatti, la persona incaricata si è presentata a scuola (avrebbe dovuto prendere servizio il 10 dicembre, ma prima era in malattia) ed in presenza di due persone della vicepreside ed una collaboratrice scolastica dichiarava di essere stato inviato dalla dottoressa Falvo affermando di non avere, però, le competenze necessarie, non essere un infermiere pediatrico e di non avere mai avuto esperienze analoghe precedenti». Punto e a capo, dunque, e nonostante le ordinanze del tribunale e l’intervento del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, il distretto Locride guidato dalla dottoressa Falvo, non avrebbe ancora risolto il problema. «La dottoressa – dice Romeo- smentisce quanto sta accadendo e nega l’evidenza, ma la realtà dei fatti è che mio figlio non può recarsi a scuola perché non c’è nessuno che lo può cibare durante la refezione. Noi genitori non possiamo stare allerta e pensare che possa succedere qualcosa. Chiediamo la figura necessaria per la sua assistenza, perché le unità ci sono».
DOMENICA BUMBACA