R. & P.
Nell’ultimo Consiglio comunale del 30 maggio scorso è stato deliberato – con i voti della sola maggioranza – un rilevante aumento della tassa rifiuti (TARI) e la conferma delle massime aliquote su IMU e Addizionale IRPEF.
Inoltre, dopo la fine delle agevolazioni governative per il Covid, è aumentata in forma galoppante anche la TOSAP (tassa per l’occupazione del suolo pubblico) per i commercianti, come sono pure aumentati i costi delle concessioni edilizie, dei loculi cimiteriali e di ogni balzello determinando una situazione insostenibile per le attività produttive e le famiglie roccellesi vessate e spremute come limoni.
E’ davvero una situazione assurda ed inverosimile quella che da anni si vive a Roccella Jonica, un paese che gradatamente si sta spopolando, cittadini e attività commerciali che soffrono per una pressione tributaria comunale altissima, nel mentre fioccano in continuazione convegni, sagre, concerti e non ci si rende conto che, così come sono programmati, questi eventi non determinano nessuna vera opportunità di sviluppo per il paese.
Non si vuole mettere freno a questa gravissima situazione di sprechi e allegre concessioni che riempiono le tasche di qualche imprenditore forestiero nel mentre l’Amministrazione comunale si attiva a pulire le strade dissestate del paese solo nei mesi di giugno e luglio, con squadre di operai sparsi nelle strade con attrezzi di fortuna a dare una pulitina superficiale e nascondere la “polvere sotto il tappeto”.
La morosità di chi non paga i tributi, che venti anni fa si aggirava intorno al 20% di tutti i contribuenti, oggi è salita nel settore delle attività produttive ad oltre il 60% a causa degli scarsi ricavi che non sono certamente determinati dalla mancanza di professionalità degli operatori, bensì dalla assoluta incapacità degli amministratori di promuovere una politica di promozione turistica che garantisca un afflusso continuo e costante di visitatori per almeno sei mesi all’anno.
Ogni anno vengono stampati migliaia di atti di accertamento che vengono notificati alle famiglie e alle attività commerciali roccellesi che non sono riuscite a pagare a causa dei tributi innalzati al massimo.
Se un tempo a non pagare erano solo i “furbetti”, assolutamente da individuare e obbligare a pagare come gli altri, oggi, invece, a non riuscire a contribuire alla spesa pubblica sono i più che, a causa degli aumenti fuori controllo e sproporzionati in rapporto ai redditi delle famiglie roccellesi, non ce la fanno proprio a pagare quanto gli viene richiesto.
Proprio in questi giorni, sono state recapitate al domicilio delle famiglie roccellesi gli accertamenti relativi alla TARI e l’Ufficio Tributi è stato preso di mira da tantissimi cittadini che, inspiegabilmente, si sono visti ancor di più lievitare le cifre da corrispondere, nonostante le difficoltà economiche che in questi ultimi tempi sono aumentate per tutte le categorie sociali.
Con questa gravissima situazione, che nessun amministratore riferisce e di cui nessun giornale parla, la situazione del bilancio continuerà sempre di più ad essere condizionata dai crediti difficilmente esigibili ed i cittadini continueranno a vedersi compromettere le loro economie e i loro beni mobili solo perché l’Amministrazione comunale di Roccella ha deciso di dissipare risorse verso iniziative inconcludenti che non hanno creato nessuna opportunità di sviluppo per il paese come è palesemente dimostrato dal fatto che siamo già a metà luglio e il paese continua ad essere vuoto di visitatori e turisti e i parcheggi del lungomare sono liberi, addirittura anche quelli non a pagamento!
E’ necessario, inoltre, stigmatizzare il fatto che, addirittura, alcune somme, stanziate dal Governo attraverso il decreto sostegni bis anti Covid, che potevano essere destinate per i buoni spesa alle famiglie più bisognose, sono state, invece, trattenute nelle casse comunali per compensare debiti tributari delle stesse.
Ci vuole davvero molto cinismo per sottrarre somme che potevano essere destinate agli aiuti alimentari alle famiglie indigenti per coprire i loro debiti tributari!
Come pure è da disapprovare la scelta dell’Amministrazione di non aderire allo stralcio fiscale stabilito dall’attuale Governo per venire incontro agli utenti morosi e consentirgli di sanare il loro debito.
Tutto ciò non fa altro che attestare una frattura e un distacco dalla realtà degli attuali amministratori di questo paese ed alimentare un clima di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
Sappiamo bene che i cittadini sono consapevoli della gravità della situazione e della necessità di imprimere una svolta al paese verso un progetto indirizzato a mettere al primo posto le persone.
Famiglie, professionisti, artigiani e commercianti, non devono essere visti come limoni da spremere ma come persone e risorse che meritano di avere una occasione e una opportunità di crescita e di sviluppo economico, qui in questo paese tutto da valorizzare con il contributo di tutti.