di Redazione
Sono tanti i Comuni calabresi che in questi giorni emettono ordinanze mirate al risparmio idrico che vietano il prelievo dalla rete di acqua potabile per uso non domestico, con particolare riferimento all’innaffiamento di orti, giardini e lavaggio di automezzi, in modo da contenere gli sprechi di una risorsa naturale divenuta ormai preziosa.
“L’ U.Di.Con. è da anni impegnata in politiche legate ad un uso sostenibile della risorsa acqua anche per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici che stanno riducendo sensibilmente la disponibilità di acqua specie nei periodi estivi. È doveroso per questo, raccomandare di ridurre alcuni consumi quotidiani che generalmente vengono trascurati – ha dichiarato il presidente regionale dell’U.Di.Con. Calabria, Nico Iamundo -. Per una doccia di 5 minuti, sono necessari 60 litri di acqua e per riempire una vasca da bagno, ne occorrono il doppio; azionando gli elettrodomestici a pieno carico, si risparmiano dagli 8.000 agli 11.000 litri all’anno; è possibile realizzare semplici sistemi di raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione di giardini e spazi verdi”.
“In un momento così particolarmente critico a causa dell’aumento delle temperature, della scarsità delle precipitazioni – scrive Iamundo – la gestione e l’uso virtuoso delle risorse idriche, visto l’attuale assetto climatico, sono di particolare importanza e attualità e richiedono interventi tempestivi su tutte le possibili cause che concorrono ad aggravare la situazione, oltre a un’azione di responsabilità collettiva che renda tutti attori attivi nella salvaguardia dell’ambiente. Oltre alle specifiche indicazioni contenute nelle varie ordinanze e alle azioni promosse dalle Amministrazioni comunali, è bene tenere presente che solo il concreto impegno di tutti i cittadini, può consentire un utilizzo corretto e razionale dell’acqua. Ecco perché vogliamo invitare tutti i cittadini calabresi ad un uso estremamente responsabile dell’acqua fornita dagli acquedotti pubblici, adottando ogni utile accorgimento finalizzato al risparmio e limitando il consumo di acqua potabile domestica al minimo indispensabile”.
“Oggi – conclude Iamundo – in tempo di crisi economica, la nostra mentalità è spesso sollecitata a cambiare e anche per il risparmio dell’acqua, la nostra mente deve cominciare a pensare in modo diverso, perché risparmiare acqua vuol dire, non solo risparmiare economicamente e far bene all’ambiente ed al pianeta, ma soprattutto significa poter dare diritto a tutti di avere l’acqua e anche rispettare i diritti delle generazioni future. Un ruolo importante, lo può e lo deve svolgere ciascun cittadino, attraverso l’attenzione ad alcuni semplici gesti quotidiani, che possono e devono cambiare”.