di Redazione
MARINA DI GIOIOSA IONICA – L’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte ha organizzato un week end nella valle bizantina dello Stilaro, che avrà inizio domani col percorso tra la Cattolica di Stilo e Monte Stella e proseguirà domenica con San Giovanni Theristis.
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Questa la scheda delle due escursioni predisposta dall’associazione.
DAL PROGRAMMA ESCURSIONI 2014
“Ricordi bizantini in cammino”
Il Sentiero Cattolica – Monte Stella
Un suggestivo sentiero molto ripido chiamato “U schicciu” ci regala emozioni contrastanti su brevi percorsi. Dalle sommità di splendide colline lo sguardo abbraccia la vallata dello Stilaro con i fertili campi coltivati, spaziando fino all’orizzonte, dove il cielo e il mare si confondono in un tenue azzurro.
Tempo: Ore 3.00 Località: Cattolica
Dislivello: 440 slm 682 Comuni int: Stilo – Pazzano
Difficoltà: E. Escursionistico
Descrizione sentiero
L’escursione odierna nei comuni di Stilo e Pazzano , non può non partire dalla Cattolica, un tempietto greco-bizantino risalente al X secolo: Poggiata alle pendici del monte Consolino la Cattolica rappresenta il massimo esempio di architettura sacra bizantina in tutta la regione e non solo; sorge a dominio della valle del torrente stilaro, denominata valle bizantina per la moltitudine di reperti architettonici. La cattolica è oggi meta costante di turisti proveniente da ogni dove.
Si consiglia di non trascurare la visita interna del cenobio dove sulle pareti si notano affreschi a più strati che testimonierebbero il passaggio attraverso cinque cicli di storia. Ultimata la visita si prosegue in auto alla volta di Pazzano, comune limitrofo a 1 Km circa. Giunti in paese e fatto rifornimento d’acqua presso la fontana dei minatori, testimonianza importante del trascorso minerario di Pazzano.
Serviva da punto di ristoro per i minatori che lavoravano nelle 25 miniere presenti nel territorio e che costituivano il più importante bacino minerario del Mezzogiorno d’Italia.
E’ da qui che ha inizio il nostro percorso, inizialmente su un ripido sentiero a scalini, circa 400 gradini, che s’inerpica zig-zagando per circa 500 mt sul fianco del monte Cocumella in una fitta vegetazione mista di querce,pino e qualche eucalipto.
Dopo circa un’ora di step naturalistico si giunge alla sommità dove inizia un percorso ora agevole con ampie vedute su tutta la vallata dello stilaro con i fertili campi coltivati, spaziando fino all’orizzonte, dove il cielo e il mare si fondano in un tenue azzurro.
Cinque minuti di cammino e si giunte all’ingresso dell’Eremo basiliano di Monte Stella risalente all’ VIII secolo: è uno dei luoghi dove è possibile respirare il misticismo che pervade l’intero territorio, nella grande cavità naturale che si apre sul versante orientale del monte Cocumella, per circa due secoli monaci basiliani vissero in preghiera e meditazione.
Dopo la visita di questo interessante luogo mistico si intraprende sul lato ovest del Santuario l’agevole pista di Sant’Angelo ,in terra battuta.
Ampi sono i panorami su tutta la vallata. Lungo il cammino ci s’imbatte in un vecchio acquedotto (u buttino) che riforniva d’acqua le sottostante contrade. Il sentiero continua fino ad un coltivo di uliveto misto a frutteto ed è da qui che si piglia sulla sinistra un viottolo che scende scosceso nel costone fino a giungere sulla strada asfaltata – contrada Calcarella – che ci conduce da lì a poco al punto di partenza.
San Giovanni Therestis
Una bella escursione si articolerà tra vigneti e uliveti, in un’area sovrastata dalle ripide pareti del Monte Consolino, denominata la vallata bizantina dello Stilaro.Nel ristretto pianoro a cavallo tra le fiumare dello Stilaro e dall’Assi, sorge il monastero di San Giovanni Therestis, che ci parla del monachesimo e del mondo bizantino.
Tempo: Ore 5.00 Località: Bivongi
Dislivello: 250 slm 420 Comuni int: Bivongi
Difficoltà: E. Escursionistico
Descrizione sentiero: L’escursione si svolge in un contesto ricco di uliveti e vigneti con un percorso semplice e suggestivo che si snoda tra i bacini dei fiumi Stilaro e Assi e sulle alture di fronte al monte Consolino (701 m) che con le sue imponenti pareti e guglie di calcare sovrasta gli abitati di Stilo, Pazzano e Bivongi.
Si parte dal parcheggio all’ingresso di Bivongi, si scende lungo la statale 110 per circa 800 metri, si imbocca a sinistra il ponte pedonale in località Vina e dopo circa 300 metri si prende a destra l’antico sentiero monastico per il convento dei SS. Apostoli. Quando non è più possibile percorrerlo perché totalmente imboscato, si sale sulla sinistra e si attraversa un uliveto fino a raggiungere la salita di San Rocco. Da quì si prosegue fino a raggiungere i resti del Convento già ben in vista. Dopo un breve visita si torna indietro e arrivati alla strada asfaltata si sale e dopo circa 300 metri si imbocca a destra la strada che porta al “cafuni du Laccu”. Si segue il vallone, si attraversa uno spettacolarissimo canyon e si prosegue fino a località Vennere da dove si sale fino a raggiungere una casetta colonica e si continua seguendo il sentiero alla sua sinistra. Si segue la pista ripida che in alcuni tratti è imboscata e dopo circa 30 minuti si apre davanti agli occhi uno scenario suggestivo e di rara bellezza con sullo sfondo il maestoso Katholikon di San Giovanni. Raggiunto e superato il monastero, si prosegue salendo a destra fino ai piani di Pratura situati su uno sperone di roccia tra le fiumare Assi e Stilaro da cui, per la gioia degli amanti della fotografia, si possono ammirare i paesaggi mozzafiato che spaziano da Santa Caterina a Monte Stella. Si torna indietro, si raggiunge nuovamente il Santuario dove è prevista la sosta pranzo e poi si imbocca la via del ritorno seguendo la strada asfaltata che dopo circa 2,5 Km viene abbandonata svoltando a destra, attraversando il torrente Bardalà, affluente dello Stilaro e raggiungendo il punto di partenza dopo avere attraversato degli uliveti e lo stesso Stilaro. Da qui per chi ha ancora energie da spendere si prosegue lungo la circonvallazione fino a raggiungere nella zona alta del paese il quartiere Migliolo (Migghiuolu) nelle vicinanze del vecchio cimitero dove si trova la bocca della miniera Garibaldi da cui si estraeva nel secolo scorso la limonite (minerale del ferro di colore giallo o marrone-giallastro) che si avviava per la trasformazione alle ferriere del circondario per ottenere il ferro, armi e manufatti vari. Si torna indietro ripercorrendo la stessa strada dell’andata oppure una scorciatoia che in pochi minuti riporta alle macchine.