R. & P.
LOCRI – La Locride non può continuare ad essere trattata come un territorio reietto a cui può essere inflitta qualsiasi pena, nel silenzio generale. Il Partito Democratico di Locri, soprattutto sui temi della mobilità e della sanità, pilastri portanti di ogni società civile, si impegna ad essere portavoce dei disagi di un territorio che non accettiamo debba essere abbandonato all’isolamento e al sottosviluppo economico e sociale.”
Questo è quanto emerso dall’assemblea cittadina di iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico, tenutasi ieri a Locri. “Iniziando dalla imminente e più che necessaria chiusura per la messa in sicurezza della SGC IONIO TIRRENO, chiediamo chiarezza ad ANAS, alla politica ed alle istituzioni. È inconcepibile che negli ultimi due mesi si siano susseguiti da parte di Anas, Città metropolitana e Regione Calabria, con il coinvolgimento anche della Prefettura, incontri che hanno dato esito a versioni diverse e, tra loro contrastanti, sui tempi di chiusura delle gallerie Torbido e di valico della Limina così come sulla quantificazione dei fondi destinati alla realizzazione di lavori di cui ad oggi nessuno conosce nemmeno il cronoprogramma.
Preoccupa il mutismo di ANAS sulle criticità riscontrate nella galleria di valico, sulla tipologia di intervento da realizzare, sui tempi da rispettare e sull’organizzazione dei lavori da effettuare. Non si contestano i dovuti lavori da effettuare, la cui necessità è percepibile ad occhio nudo da chiunque, già da lungo tempo, ma la assoluta mancanza di trasparenza su ciò che riguarda opere, organizzazione e tempi. Non secondariamente, preoccupa l’assenza di valide e sicure alternative alla principale arteria che oggi connette la Locride ai principali snodi viari, economici e formativi della Calabria, nonché alla piana di Gioia Tauro, territorio con cui vi è un costante e quotidiano interscambio di competenze e opportunità. Siamo fortemente preoccupati per le attuali condizioni dei tre possibili percorsi alternativi, la SP5 Mammola-Cinquefrondi, la SP1 Locri-Gioia Tauro e la ancor più obsoleta SP2 Bovalino-Bagnara.
Nessuno di questi tracciati presenta standard di sicurezza da paesi civili. In condizioni climatiche avverse e sovraccarichi di utenza automobilistica, nonostante i sorrisi rassicuranti della politica susseguitisi sulla stampa negli ultimi giorni, riteniamo non saranno all’altezza delle esigenze minime del nostro territorio. Si tratta di percorsi caratterizzati da numerose curve a gomito, con repentini restringimenti di carreggiata che lambiscono altezze di quasi mille metri e che, nelle stagioni invernali, vanno incontro a nebbia, ghiaccio e neve.
Trattandosi di strade provinciali, chiediamo alla Città metropolitana di Reggio Calabria di porre in atto una seria e repentina messa in sicurezza dei citati percorsi alternativi, con interventi mirati su smottamenti e caduta massi, sul ripristino e l’installazione di adeguati guardrail, sul ripristino di parti di carreggiata dissestata, dell’impianto di segnaletica verticale e di quella orizzontale, compresi specchi curvi-convessi nelle curve, così come la garanzia di un servizio di manutenzione costante durante tutto il periodo in cui insisteranno i lavori sull’arteria principale.
Chiediamo, inoltre, alle istituzioni superiori e alla politica locale e nazionale un deciso e forte impegno per il completamento della trasversale incompiuta Bovalino-Bagnara, per la quale si sono susseguiti negli anni svariati finanziamenti pubblici, per il completamento della SS 106 e per il potenziamento dei trasporti su rotaia. Se tutto ciò fosse stato realizzato negli anni, oggi sicuramente avremmo davanti a noi uno scenario diverso e più rassicurante. Riteniamo, per questo, sia necessario programmare fin da subito la realizzazione delle succitate opere infrastrutturali che il territorio attende da lunghi decenni, senza ulteriori rinvii e scippi di risorse. Non ci si nasconda più dietro la mancanza di fondi: viviamo un periodo storico segnato da grandi e complesse problematiche alle quali sono susseguite massicce immissioni di fondi, nazionali ed europei. Semmai, ciò che manca è visione e progettualità.
Non esigere oggi un piano di sviluppo infrastrutturale vorrà dire certificare il fallimento ultimo della politica calabrese e locridea e la mortificazione definitiva dei suoi cittadini, ormai destinati non solo ad assistere al lento declino (o programmata chiusura?) di quel che resta dell’Ospedale di Locri e di tutta la sanità territoriale, ma anche all’isolamento dagli altri territori regionali, con conseguenze inenarrabili per famiglie, lavoratori e attività commerciali. Ai sindaci della Locride chiediamo unità, decisione e perseveranza nell’obiettivo di tutelare i diritti dei cittadini che rappresentano, al di là delle casacche politiche che indossano.
Pretendano risposte, non si accontentino. Così come chiediamo unità e decisione al nostro partito e ai circoli della Locride nell’affrontare queste importanti battaglie dalle quali dipenderanno le sorti del nostro territorio e delle nuove generazioni. Il nostro impegno sarà vivo ed attivo, continueremo a sostenere il dibattito e tenere alta l’attenzione, coinvolgendo i cittadini e i nostri rappresentanti politici, lo faremo anche durante la festa dell’Unità cittadina, in programma a fine agosto sul lungomare, nella quale proprio i dibattiti sulla sanità territoriale e le infrastrutture avranno ampio spazio. Su questi temi e su altri, invitiamo quanti vogliano collaborare a contattarci all’indirizzo mail partitodemocraticolocri@gmail.com“.