(NELLA FOTO PASQUALE VENEZIANO, PRESIDENTE ORDINE DEI MEDICI)
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Il dietrofront del Ministro dell’istruzione, Università e Ricerca non cancella il vergognoso pastrocchio venuto fuori da quello che doveva essere l’atteso concorsone “anti-baroni” per l’accesso alle scuole di specializzazione in medicina. Anche l’Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria prende una posizione netta sulla vicenda che ha riguardato oltre diecimila giovani medici che, nell’arco di pochi giorni, e dopo stress, anni di studio e sacrifici, si sono visti prima annullare e poi riabilitare, il concorso di accesso alle scuole di specializzazione in medicina per la leggerezza con cui è stato gestito lo stesso dal Consorzio a cui il Ministero ha delegato l’organizzazione della prova.
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“Non è la prima volta – sottolineano il presidente dell’Ordine dei Medici, Pasquale Veneziano, ed il consigliere dell’ente, nonché, componente dell’Osservatorio nazionale Giovani professionisti, Marco Tescione, – che concorsi di notevole importanza finiscono o, come in questo caso, rischiano di finire nel cestino per una gestione ministeriale a dir poco non impeccabile come se si scordassero che dietro ad una prova di questo tipo, in particolare nel contesto lavorativo ed occupazionale attuale italiano, ci siano anni di studio, sacrifici, aspettative e speranze di decine di migliaia di giovani medici e delle loro famiglie. Ripetere la prova, in particolare per i giovani medici reggini, a distanza di pochi giorni, avrebbe rappresentato un enorme disagio facendo allungare pesanti ombre su quella che doveva essere l’occasione per il trionfo della meritocrazia”.
“Quanto accaduto – rincara il consigliere Marco Tescione – non scongiura il rischio di una pioggia di ricorsi sul concorso con la conseguenza di lasciare nella più totale incertezza i candidati. Altresì, lascia alquanto perplessi il comportamento “nevrotico” del Miur che, nell’arco di poche ore, ed a mezzo stampa, ha detto tutto ed il contrario di tutto, annullando le prove, ammettendo l’errore, fissando la nuova data di espletamento della prova, a strettissimo giro di posta, per poi tornare sui suoi passi e fare salve le prove validando 28 domande su 30”.
“Auspicando che questi errori non si ripetano più in futuro e che siano prese delle decisioni il più possibile ponderate e razionali – aggiunge il Componente dell’Osservatorio Nazionale Giovani Professionisti – restano numerose le anomalie che hanno contraddistinto questo concorso. Penso alla comunicazione tardiva di sedi ed orari delle prove, l’eccessiva parcellizzazione delle sedi, la predisposizione delle postazioni e l’affidamento della vigilanza a personale interno all’amministrazione ospitante che, spesso, era la stessa sede di conseguimento della laurea di alcuni candidati”.
“I giovani medici – rimarca Tescione – rappresentano l’unica vera e grande risorsa per il futuro della sanità, calabrese e non solo. L’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Reggio Calabria, seguirà da vicino una vicenda che, purtroppo, potrebbe trascinarsi ancora a lungo, con la ferma convinzione di tutelare i giovani medici, suoi iscritti, in tutte le sedi competenti”.
“E’ mortificante – conclude Marco Tescione – pensare che i giovani, medici in questa circostanza, ripongano immensa fiducia in una delle istituzioni apicali del nostro ordinamento e vengano ripagati con tanta leggerezza e pressapochismo”.
Nell’imminente visita del Ministro per la Salute, Beatrice Lorenzin, all’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, in programma venerdì prossimo alle ore diciotto, oltre alle numerose problematiche che la sanità calabrese mette, oggi, sul piatto, verrà analizzata anche questa sconcertante vicenda che ha coinvolto, loro malgrado, oltre diecimila i giovani medici italiani di cui molti provenienti dalla nostra regione.