I motociclisti più esperti sanno bene quanto sia importante, per le prestazioni della propria due ruote, che gli pneumatici raggiungano la temperatura ottimale. Quando la gomma è ancora fredda, infatti, non è in grado di garantire gli stessi standard di aderenza e trazione offerti da uno pneumatico ‘in temperatura’. Ciò si verifica soprattutto in inverno, quando il clima è più rigido e anche durante la marcia su strada le coperture impiegano più tempo a scaldarsi. Per ovviare al problema, è possibile utilizzare un apposito accessorio: le termocoperte per moto; di seguito, vediamo di cosa si tratta e come funzionano.
Cos’è una termocoperta per moto
Una termocoperta non è altro che una sacca in tessuto isolante, all’interno della quale si trova una resistenza elettrica; questa è costituita da un filamento a base di rame, benché nei modelli più moderni siano piuttosto comuni anche quelle in carbonio (più affidabili e meno dispendiose dal punto di vista energetico).
L’involucro contenitivo, invece, è costituito da un tessuto in poliestere traspirante o, meglio, da cinque strati di materiali diversi: quello più esterno è in poliuretano idrorepellente; al di sotto, si trovano gli strati di poliestere isolante e tessuto termico, attraversati dalla resistenza elettrica che si scalda al passaggio della corrente. Per far sì che la gomma venga riscaldata in maniera uniforme, i produttori utilizzano filamenti molto flessibili, disposti a mo’ di serpentina all’interno della termocoperta. I modelli più avanzati consentono di riscaldare non soltanto la gomma, ma anche il cerchio; questa caratteristica è tutt’altro che secondaria, dal momento che il calore accumulato dallo pneumatico tende a disperdersi proprio attraverso il cerchio sul quale è montato.
Facilmente reperibili tanto nei negozi di accessori e componentistica quanto tramite e-commerce specializzati come, ad esempio, Omniaracing.net, le termocoperte per moto agevolano la manutenzione della moto e consentono di garantire gli standard prestazionali delle gomme durante la stagione invernale e non solo.
Modalità di utilizzo
La maggior parte delle termocoperte presenti in commercio è impostata automaticamente per riscaldare gli pneumatici fino ad una temperatura di 80°; ragion per cui, occorre attendere circa un’ora per ottenere un riscaldamento ottimale e uniforme. Per evitare il possibile surriscaldamento della gomma, la termocoperta è dotata di un sensore che funge a tutti gli effetti da termostato; raggiunta la temperatura desiderata, fa in modo che il riscaldamento si interrompa e, se necessario, riattiva il dispositivo quando la temperatura cala. Per chi guida la moto su pista, non solo a livello agonistico ma anche amatoriale, le termocoperte vanno attivate per 45-60 minuti prima di cominciare una sessione e per massimo mezz’ora dopo la pausa tra una sessione e l’altra.
Al netto del principio di funzionamento, comune a tutte le termocoperte, a fare la differenza sono due aspetti principali: la tecnologia impiegata e i materiali utilizzati. Da queste due caratteristiche dipendono le prestazioni del prodotto e, in particolare, la capacità di riscaldare in maniera uniforme tutto lo pneumatico. Pertanto, è consigliabile – in relazione al proprio budget di spesa – optare sempre per modelli affidabili di fascia medio alta; le opzioni che garantiscono un maggior risparmio economico, invece, potrebbero non essere altrettanto efficaci. Va tenuto conto, infatti, che le termocoperte non sono utili soltanto d’inverno ma, in teoria, durante tutto l’anno: una rapida ‘scaldata’ alle gomme prima di mettersi in strada può servire anche in piena estate, magari prima di un giro in moto al tramonto o in serata. Utilizzando una termocoperta, si avranno gomme già ‘pronte’, in grado di garantire il massimo dell’aderenza e una reattività ottimale in frenata, due aspetti fondamentali per il comportamento su strada della moto.