di Gianluca Albanese
BOVALINO – Scherza coi…santini (quelli elettorali, s’intende…) ma lascia stare i santi, specie quelli da canonizzare nel giorno fissato per eleggere il nuovo consiglio regionale. No, non è un gioco di parole. È tutto vero. La giunta comunale di Bovalino, infatti, ha deliberato, lo scorso 30 ottobre, una richiesta di differimento delle elezioni regionali (previste, come è noto, per la data del 23 novembre) per la coincidenza della canonizzazione del frate Nicola Saggio da Longobardi, oblato professo dell’ordine dei Minimi, che avrà luogo in piazza San Pietro in Vaticano, proprio domenica 23.
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Un evento, quello appena citato, considerato dall’esecutivo di piazza Camillo Costanzo come causa d’impedimento (anche parziale) del normale svolgimento delle operazioni di voto, visto che la stessa delibera 12391 di ieri recita che “l’evento riveste fondamentale importanza per l’intero territorio calabrese, sia dal punto di vista religioso che culturale e sociale” e può contare su un precedente, ovvero la richiesta del consiglio comunale di Longobardi (luogo di origine del beato fra’ Saggio) che già il 22 settembre aveva chiesto il differimento della data delle elezioni regionali, data la coincidenza con la santificazione del proprio illustre concittadino.
La giunta Mittiga, dunque, intende dare manforte alle istituzioni di Longobardi, accodandosi alla richiesta di rinvio delle operazioni di voto, anche se, visti i tempi relativamente ristretti, ha formulato altresì una proposta alternativa, ovvero “che le operazioni di voto si protraggano anche nella giornata di lunedì successivo”.
Non rimane, dunque, che attendere l’esito della richiesta: prevarrà la fredda burocrazia della “casta” politico-istituzionale coi i suoi tempi e le sue procedure rigide, o avrà la meglio il sentimento religioso di cui l’asse Longobardi-Bovalino si fa portavoce e che comunque anima molti fedeli calabresi? Non rimane che attendere sviluppi.
Di certo, gli analisti dei fatti politici regionali, in caso di mancato rinvio delle elezioni, avranno trovato una spiegazione in più per motivare il preventivato crescente astensionismo dei calabresi che potrebbe determinare, stando alle previsioni, un calo di affluenza alle urne.