di Emanuela Alvaro (ph. e video di Enzo Lacopo)
SIDERNO – Gianni Alemanno, componente dell’Ufficio di presidenza di “Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale” in prima linea per sostenere la candidatura di Luigi Tuccio al Consiglio regionale della Calabria. I lavori dell’incontro organizzato al Grand Hotel President sono stati avviati da Antonio Zurzolo coordinatore provinciale del partito alla presenza di alcuni fedelissimi e dell’Onorevole Francesco Bevilacqua.
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Ci si è soffermati sui valori e le tematiche della destra e lo spazio che gli elettori di questa parte politica potranno riottenere seguendo il percorso dove a prevalere è l’esigenza politica e partitica.
Inevitabile parlare di quello che è stato e del rapporto con l’ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ricordando prima di tutto il rapporto personale, senza in alcun modo rinnegare ciò che è stato, ma parlando anche dello scollamento politico che si è verificato all’indomani della decisione di allontanarsi dai veri ideali della destra, tutto questo accaduto ancor prima delle difficoltà che hanno portato alla conclusione del percorso politico dell’ex governatore.
«In campo per far comprendere agli elettori di destra che il percorso tracciato da “Fratelli d’Itala” è quello dove possono trovare la giusta collocazione. L’esperienza di NCD ha derogato a quello che fino ad ora è stata la destra vera. Noi, invece, siamo rimasti senza fare calcoli opportunistici, continuando a seguire il percorso e le tematiche della destra, tra tutte la famiglia come cellula naturale che rischia di essere messa in discussione. L’esperienza regionale di Scopelliti – ha proseguito Luigi Tuccio – deriva da quel “Modello Reggio” di cui io stesso ho fatto parte e che non rinnego. Modello che ha consentito alla città di affacciarci a quelle opportunità che altrimenti non avrebbe potuto avere. A questo si aggiunge però una delusione amministrativa collegata con una crisi economica mondiale, con un apparato dirigenziale che continua a creare non pochi problemi».
Una candidatura quella di Tuccio incentrata sull’antimafia, ma quella culturale. Quindi lotta alla mafia, di pari passo con politiche giovanili valide. «Antimafia che trova le sue basi nella cultura, in connessione con le politiche giovanili, del lavoro, a favore dell’imprenditoria giovanile e di uno snello accesso al credito. Con Giuseppe Scopelliti, amici da sempre, abbiamo avuto dal punto di vista personale un momento di tensione. Il nostro rapporto politico è stato schietto e dirci che il percorso politico non poteva proseguire è stato naturale. La mia candidatura è rivolta all’elettorato di destra giovane che crede negli ideali di propri della destra a sostegno di Wanda Ferro scesa in campo senza calcoli opportunistici».
Prendendo la parola Gianni Alemanno ha parlato della candidata alla carica di governatore della Calabria come “l’unica speranza di dare un futuro a questa regione”, dove “Fratelli d’Italia” è partito della Nazione e proprio per questo anche del Mezzogiorno e, in quanto tale, l’obiettivo è di riportare questa parte d’Italia allo stesso livello del Nord.
«Matteo Renzi non parla mai di sud. L’Agenzia della coesione non è mai stata lanciata effettivamente. Ancora le Zes, necessarie in territori come la Calabria per attrarre investimenti, non sono state attivate. È quanto mai necessaria – ha evidenziato Alemanno – una fiscalità differenziata per il Mezzogiorno affinché si possano superare le difficoltà. Noi contestiamo la globalizzazione indiscriminata che fa concorrenza sleale al Made in Italy e il Mediterraneo che non può essere solo via per i flussi di migrazione. Noi difendiamo l’interesse nazionale e per questo quello del Mezzogiorno e dalla Calabria».
Come Tuccio anche Alemanno si è soffermato sul rapporto con Scopelliti, «spero che Peppe ne esca pulito, ma dal punto di vista politico la divergenza si è palesata quando si è deciso se continuare sul percorso della destra oppure supportare il ministro Alfano. Il Pdl è stato un errore e il futuro del centrodestra non sarà mai più mono partitico. Oggi siamo tutti convinti che il centrodestra si deve necessariamente rigenerare da destra con un ruolo come in Francia. Perché tutto questo sia duraturo nel tempo un ruolo importante lo hanno le primarie, fondamentali per scegliere il candidato giusto e i piccoli partiti».
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