R. & P.
《Nicola Gratteri, calabrese di Gerace è il nuovo Procuratore della Repubblica di Napoli. La nomina del Consiglio Superiore della Magistratura è il coronamento di una lunga e prestigiosa carriera di un servitore dello Stato che ha dedicato la sua vita alla lotta alla Ndrangheta e alla criminalità organizzata in generale. Tra i suoi meriti c’è quello di aver dimostrato ai magistrati in molte parti del mondo che la Ndrangheta si è largamente infiltrata ovunque ed in maniera molto invasiva. E che per combatterla c’è bisogno non solo di magistrati e forze dell’ordine ma della massima disponibilità e collaborazione da parte della collettività e delle istituzioni. La cattura di 140 latitanti, tra i più pericolosi in Italia, testimonia un impegno non comune e un talento unico nelle indagini che lo hanno fatto diventare, nel corso degli anni, il magistrato più famoso, sia in Italia, sia all’estero. Vive sotto scorta da 34 anni, da quando, in pratica, con la sua prima indagine in Calabria aveva provocato le dimissioni dell’assessore alla Forestazione e di conseguenza della giunta regionale. In tutti questi anni si è battuto caparbiamente contro le cosche che agiscono nelle nostre terre non limitandosi solo alla repressione, arrestando criminali, ma cercando di far passare a tutti i livelli, a cominciare dalle scuole, il messaggio della legalità, del rispetto delle regole e del saper scegliere da subito da che parte stare. I calabresi gli devono molto e non lo dimenticheranno facilmente, a lui le mie congratulazioni per i traguardi raggiunti e per il prestigioso incarico ottenuto》.
Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Gruppo Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Antindragheta.