R. & P.
GIOIA TAURO – Il porto di Gioia Tauro, situato in Italia, è attualmente il più grande terminal per il transhipment nel paese e uno dei principali hub per il traffico container nel bacino del Mediterraneo. Tuttavia, il futuro di questo importante centro logistico è a rischio a causa dell’ETS (Emission Trading System), un meccanismo volto a regolare le emissioni inquinanti. Secondo la road map del progetto “Fit for 55”, che mira a ridurre le emissioni del 55% rispetto al 1990, a partire da gennaio 2024, questa tassa sarà estesa anche al trasporto marittimo, compreso quello intercontinentale. Le compagnie di navigazione saranno tenute a pagare questa tassa per tutte le navi con una stazza lorda superiore alle 5.000 tonnellate. Tuttavia, alcune preoccupazioni sono state sollevate riguardo a questa decisione. Alcuni sostengono che queste misure siano “eurofollie” volute dagli europarlamentari del PD e 5Stelle, che potrebbero mettere a rischio l’economia italiana.
C’è la forte preoccupazione che l’imposizione di questa tassa possa portare alla chiusura di Gioia Tauro e causare gravi conseguenze per l’Italia. È importante affrontare queste preoccupazioni e trovare un equilibrio tra la necessità di ridurre le emissioni inquinanti e la sostenibilità economica. Potrebbe essere necessario valutare alternative o soluzioni che consentano di raggiungere gli obiettivi ambientali senza mettere a rischio importanti infrastrutture come Gioia Tauro. In conclusione, Gioia Tauro è attualmente a rischio di chiusura a causa dell’ETS e delle nuove tasse sul trasporto marittimo. È fondamentale trovare un equilibrio tra la sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica per garantire il futuro di questo importante centro logistico in Italia.
Lo dichiara Giacomo Francesco Saccomanno Commissario Lega Calabria.