di Lav
TRENTINO – Ieri sera i forestali trentini hanno recuperato in val Bondone, nel comune di Sella Giudicarie, il corpo senza vita di F36, l’orsa condannata a morte da Fugatti perché indicata come responsabile di due falsi attacchi.
È necessario, inoltre, provvedere a delimitare il luogo dov’è stata rinvenuta ieri sera per eseguire accertamenti di medicina veterinaria forense utili a raccogliere eventuali prove che potrebbero dimostrare una responsabilità umana nella morte di F36.
Il cucciolo di F36, che ha meno di nove mesi, è ora così lasciato a sé stesso, in balìa dell’incedere della stagione invernale. Senza più la mamma a fargli da guida per prepararsi al letargo corre un gravissimo rischio. Chiediamo quindi che il Parco Adamello Brenta, al cui interno è stato ritrovato il corpo della mamma, possa avviare fin da subito un monitoraggio intensivo per soccorrerlo nel caso in cui si trovasse in difficoltà e dargli tutto il supporto necessario per superare la stagione fredda.
Nel caso in cui l’autopsia dovesse dimostrare che la causa di morte di F36 è riconducibile ad un atto umano, la LAV si costituirà parte civile nel procedimento e valuterà, con il proprio Ufficio Legale, l’ipotesi di reato di istigazione a delinquere.